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Fidanzati uccisi a Lecce, l'interrogatorio del killer: «Quel giorno non mi sono fermato»

 
Redazione online

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Fidanzati uccisi a Lecce, la maestra di De Marco: «Studente modello, molto introverso»

E’ uno dei passaggi dell’interrogatorio reso dal 21enne Antonio De Marco nei giorni scorsi davanti al gip Michele Toriello, emerso oggi

Mercoledì 07 Ottobre 2020, 21:20

LECCE - «È stato un mix di tante cose, non so neanche io. A volte venivo assalito da crisi di rabbia, ogni tanto avevo delle crisi in cui scoppiavo a piangere all’improvviso. Mi sentivo solo. Come vuoto e solo, e non riuscivo a controllare i pensieri». E’ uno dei passaggi dell’interrogatorio reso da Antonio De Marco nei giorni scorsi davanti al gip Michele Toriello, emerso oggi. Nel verbale dell’interrogatorio il 21enne reo confesso dell’omicidio dei due fidanzati salentini, Daniele De Giorgi ed Eleonora Manta, parla anche delle crisi che avrebbe avuto il giorno dell’omicidio e di gesti autolesionisti, mostrando una cicatrice su una delle caviglie. Un’ustione che a suo dire si sarebbe procurato con la lama di un coltello.

«Ci sono stati dei momenti - ha detto ancora - in cui magari sono stato tentato di rubare magari qualche farmaco dall’ospedale, ma non l’ho fatto. Ho preso solo una scatola di Xanax. Forse per uccidermi, per farmi del male». Nessuna spiegazione logica sul movente del duplice omicidio: «Sarà stato dettato tutto dalle crisi che ho avuto quel giorno - ha detto al Gip - e mi sono deciso a farlo. Alle volte riuscivo a fermare i miei pensieri, sia quelli autolesionistici che quelli magari rivolti ad altri, quel giorno no». 

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