SOLIDARIETÀ

Racale, cure negate a un bimbo, tutti indignati

Pierangelo Tempesta

In 1200 firmano la sottoscrizione avviata dai genitori. Tanti i volti noti: dalla campionessa mondiale di scherma Bebe Vio, alla cantautrice Annalisa Minetti

RACALE - Levata di scudi per la famiglia Verardi. Ed esprimono la loro vicinanza anche la campionessa mondiale di scherma Bebe Vio e la cantautrice Annalisa Minetti.

Francesco e Victoria Verardi - come raccontato su La Gazzetta di domenica 14 giugno - sono due giovani genitori di Racale che da anni lottano per vedere riconosciuto il sostegno economico necessario per sottoporre il figlio, nato 5 anni fa con una grave patologia cerebrale, al «metodo Doman». La terapia - che si svolge in un centro in provincia di Pisa - è molto costosa, ma è rimborsata dalla Regione. I due genitori, però, combattono dal 2017 contro la Asl per vedersi riconosciuto il sussidio. Sono scattate anche alcune denunce di parte.

Venuta a conoscenza della vicenda, Bebe Vio ha scritto un messaggio ai genitori: «Sono davvero dispiaciuta per la situazione che state vivendo». Pur non potendo seguire direttamente la vicenda, ha aggiunto la campionessa, «vi sono vicina e vi auguro tutto il meglio per il vostro futuro e quello di vostro figlio. Non mollate!».

La cantautrice Annalisa Minetti, invece, ha pubblicato un video di sostegno alla famiglia. «Francesco e Victoria - sono le parole della vincitrice del Festival di Sanremo 1998 - non si sono arresi. Hanno già speso più di 300mila euro per sostenere il loro bambino con cure molto costose. Francesco ha costruito un’attrezzatura, come un capace falegname, per permettere al piccolo di gattonare e camminare senza subire la forza della gravità». L’amore, ha aggiunto, «colma il cuore di questo bimbo, ma lui ha bisogno di cure molto costose. E Francesco e Victoria fanno molta fatica ad andare avanti. Purtroppo alcuni chiudono le orecchie, e purtroppo quegli alcuni sono al potere, sono le persone che potrebbero cambiare la vita al piccolo e a molti di noi».
Nel frattempo i due genitori hanno avviato una petizione on line che, in sole 24 ore, ha ottenuto oltre 1200 sottoscrizioni.

Diverse le prese di posizione anche dal mondo politico locale. L’assessore comunale di Taviano Francesco Lezzi sottolinea che «le difficoltà dei coniugi Verardi dimostrano che la tutela dei minori diversamente abili è affidata principalmente alle famiglie. Il supporto pubblico non riesce a dare risposte tempestive e soprattutto coerenti con le cure che ogni genitore ha il diritto di scegliere per il proprio figlio. Peraltro - aggiunge - non può essere un ostacolo all’assistenza di un minore il costo esoso delle cure, di cui peraltro un’apposita legge regionale prevede l’erogazione. Spero si possa ancora dimostrare ai coniugi Verardi la vicinanza del sistema sanitario, che può e deve agire con buon senso, senza cadere nella trappola dell’insensibilità burocratica. Se lasciamo il problema dei coniugi Verardi solo sulle loro spalle avremo fallito, prima di tutto come cittadini».

Sempre da Taviano interviene il consigliere comunale Salvatore Rainò: «Credo che il diritto alla salute della famiglia Verardi sia un obbligo, prima che giuridico, morale e sociale, che la collettività tutta e lo Stato, attraverso la Regione Puglia, ha nei loro confronti, nei confronti di un bimbo che ha pari dignità sociale, economica e morale di ogni altro bimbo. Lo Stato - sottolinea - con tutti i suoi apparati e in tutte le sue forme, deve necessariamente dare una risposta a questa famiglia e a tutte le famiglie che hanno lo stesso tipo di problema. Sono al fianco di Francesco e di tutta la famiglia, a cui va la mia più grande stima.

Rinnovo, pertanto, l’invito al presidente della Regione ad intervenire strutturalmente, nel più breve tempo possibile, su questa vicenda, al fine di non creare ulteriori lesioni della dignità umana e della salute psico-fisica della famiglia stessa».

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