La lettera
Strage Capaci, la sorella di Montinaro, caposcorta salentino di Falcone: «Tuo esempio è mio impegno»
Le parole della donna in memoria dell'agente pugliese in occasione dell'anniversario della sua tragica scomparsa
LECCE - «Essere tua sorella è stata sempre una sfida difficile, ma anche un orgoglio e un onore che mi ha portato a fare del tuo esempio il mio impegno». E’ questa la frase che chiude la lettera scritta da Matilde Montinaro al fratello Antonio, poliziotto salentino e caposcorta di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. Nella lettera la donna si rivolge al fratello raccontandogli che quella strage «ha cambiato la vita e, forse, anche la storia di questo Paese», e «ha fatto capire anche ai più riottosi sostenitori della tesi avversa che la mafia esisteva, era pericolosamente attiva e viveva di collusioni, omicidi, stragi e di un rapporto con una politica corrotta che le aveva permesso di sopravvivere, anzi prosperare, in 50 anni di Repubblica».
«La tua, Antonio - scrive Matilde - è la storia di un giovane del sud della Puglia che ha vissuto i sogni, le speranze, le preoccupazioni e i dubbi della sua età. È la vita di un ragazzino con una inconsapevole 'profondità', ritrovata poi, in una professione che hai vissuto con autentica etica, diventando 'eroè tuo malgrado». «Oggi avresti 58 anni e, per i tanti ragazzi che ti hanno conosciuto attraverso i nostri racconti - continua - sei come un papà: pensa che molti di loro hanno cominciato a 'camminare' a partire da un’emozione accesa in loro dalla tua storia. Il tuo sogno, quello di Antonio Montinaro, è diventato per loro impegno, memoria operante per costruire una società migliore».
Domani, in occasione dell’anniversario della strage nelle quale morirono, oltre Montinaro e Falcone, la moglie del magistrato Francesca Morvillo e gli altri due agenti della scorta, Rocco Dicillo e Vito Schifani, sulla pagina Facebook di Libera Puglia ci sarà una diretta con Matilde Montinaro, con la vicepresidente nazionale di Libera, Daniela Marcone, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e i musicisti Raffaele Casarano e Bungaro.