GALLIPOLI - I cartapestai traslocano, cambiano casa e perfino paese, ma le sfilate dei carri si faranno, more solito, sul corso Roma. È stato infatti scongiurato il rischio che il 2020 segnasse un ennesimo buco nero nel calendario delle edizioni moderne dello storico carnevale cittadino, approdato al corso mascherato nel 1955. Si è conclusa infatti positivamente la ricerca di un’alternativa ai «capannoni d el carnevale» che ha impegnato l’assessore Titti Cataldi; la quale è riuscita a trovare, alla periferia di Alezio, un tetto sotto cui potrà compiersi la magia della trasformazione di carta, colla e vernice in cartapesta.
Ciò, perché gli appositi capannoni sono inagibili, tanto che il Comune ha emesso, già da alcuni mesi, un’ordinanza di sgombero indirizzata all’associazione «Fabbrica del Carnevale», che per altro l’anno scorso non intese organizzare l’evento. L’ordinanza è stata rispettata solo in piccola parte, ma questo aspetto, ed altri relativi alle prestazioni stabilite come corrispettivo del comodato d’uso, sono amministrativi e comunque ininfluenti ai fini della soluzione del problema.
Risolto dalla disponibilità del proprietario di un capannone industriale situato ad Alezio, il quale lo ha messo gratuitamente a disposizione della Pro Loco perché lo utilizzi fino allo svolgimento del carnevale. Che, giova ricordare, inizia con la «focareddha» accesa nella ricorrenza di Sant’Antonio Abate, il 17 gennaio, e l’anno prossimo si concluderà il 25 febbraio.
«I cartapestai hanno visto il locale e lo hanno giudicato idoneo - dice l’assessore Cataldi - e siccome l’atto di comodato d’uso è già stato sottoscritto, il Carnevale di Gallipoli 2020 è partito. Io spero sia l’edizione che avvierà il ritorno alla tradizione delle grandi sfilate del passato. L’impegno dei nostri artisti cartapestai c’é tutto».