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Otranto, sotto esame l’idea dei pontili aperti

 
Camillo De Donno

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Camillo De Donno

Otranto, sotto esame l’idea dei pontili aperti

La Regione insiste per un incontro con il ministro Franceschini

Venerdì 18 Ottobre 2019, 11:10

LECCE - Da proposta a progetto. I pontili dei bastioni “ricondizionati” passano dall’essere infrastruttura ad esclusivo servizio della nautica da diporto a “terreno di coltura” per incentivare la conoscenza ed incoraggiare il turismo di chi sceglie la città dei Martiri ed il Salento per conoscerne la sua storia ed i sui monumenti. In attesa che l’assessore Loredana Capone contatti il ministro Dario Franceschini che ha delega per i beni, le attività culturali ed il turismo, il sindaco Pierpaolo Cariddi sta organizzando una conferenza di servizi per trasformare in progetto quella che finora è stata solo una proposta di diverso utilizzo dei pontili. L’idea è di mettere a disposizione di tutti i pontili nel corso dei mesi invernali. Secondo il nuovo progetto, i pontili, oltre ad essere abbassati di 40 centimetri sul livello del mare, per sei mesi all’anno saranno liberi dalla metà delle imbarcazioni ormeggiate in estate ed a disposizione dei turisti che, da quella posizione, potrebbero ammirare le mura e le emergenze archeologiche dell’area. Inoltre, a richiesta, chiunque nei giorni di sabato e domenica potrà usufruire di una giuda gratuita per una migliore comprensione del paesaggio e della storia di Otranto.

Questo è il progetto che l’amministrazione otrantina chiede sia approvato dalla conferenza di servizi che si terrà entro i prossimi trenta giorni e che il sindaco Pierpaolo Cariddi si appresta a convocare. Al ministro Franceschini saranno quindi sottoposte due opzioni, ovvero l’approvazione del progetto (quello del solo abbassamento dei pontili sul pelo dell’acqua, già bocciato dal precedente governo), oppure il nuovo migliorato dall’ulteriore opzione della fruizione dei luoghi da parte di tutti. La speranza è che l’una o l’altra delle due alternative possa essere sostenuta dal ministro e possa soddisfare la Soprintendenza che finora non ha accettato alcuna altra scelta diversa dallo smontaggio stagionale del porto turistico interno. Ma questa è opzione che l’amministrazione comunale giudica tecnicamente quasi impossibile, economicamente insostenibile e di sgradevole impatto visivo per l’enorme quantità di materiali smontati che sarebbe accatastata in ambito portuale. Perciò il sindaco Pierpaolo Cariddi ritiene che strada percorribile sia quella: “Della riduzione dell’altezza del calpestio dei pontili a 40 cm sul livello de mare; l’eliminazione del 50 per cento delle barche ormeggiate per sei mesi; l’organizzazione di percorsi guidati, nei fine settimana dei mesi autunno/inverno, lungo il pontile di spina, per raccontare l’evoluzione storica e morfologica di quella parte di costone e promontorio, protagonisti dalla Otranto preistorica sino a quella ricostruita dagli Aragonesi”. Questa è l’ipotesi di ulteriore mediazione che sarà sottoposta al ministro Franceschini e che l’amministrazione cittadina giudica andare incontro alle richieste ed alla finalità istituzionali della Soprintendenza.

Il tutto nella speranza che stavolta la presidenza del Consiglio dei ministri giudichi positivamente una delle due opzioni e si adoperi perché la Soprintendenza dia una risposta positiva alle istanze che vengono dal territorio. C’è da aggiungere che gli ormeggi ai piedi dei bastioni (sono quasi 300), oltre a dare una risposta alla domanda locale, hanno anche una loro, non secondaria, funzione di accoglienza per il diporto nautico che arriva da altre regioni d’Italia o dall’estero e che fa sosta ad Otranto prima di attraversare il Canale o dopo averlo attraversato o, accade anche questo, si ferma ad Otranto per l’attrazione turistica che la città esercita nell’ambito di un Salento che ormai ha in questo settore la locomotiva della sua economia.

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