Arte

Lecce, Santa Croce «liberata», turisti in estasi

Emanuela Tommasi

Smontate tutte le impalcature: prevista in autunno un'iniziativa per ripercorrere i passaggi dei lavori

Leccesi e turisti, da qualche giorno restano a bocca aperta, svoltato l’angolo di piazzetta Castromediano ed entrando in via Umberto I.
Dopo il velo, infatti, sono venute giù anche le impalcature. Santa Croce è stata restituita alla città in tutta la sua magnificenza, anche in anticipo rispetto al previsto. Nella serata dello svelamento, il 7 luglio scorso, infatti, era stato annunciato che sarebbe stato necessario più di un mese per procedere allo smontaggio degli otto piani di impalcature.
Appena 4 settimane, invece, e la Basilica, simbolo del Barocco leccese e della città stessa, è tornata a splendere come mai prima d’ora, dopo due anni di prezioso restauro.

Era aprile 2017 quando l’impresa di Valentino Nicolì ha avviato il cantiere, proponendo un’occasione unica ai leccesi ed ai forestieri: quella di poter salire sulle impalcature per ammirare da vicino il rosone, le statue e gli altri fregi della facciata. Un’emozione irripetibile per quanti sono riusciti ad accedere. Oltre ai 17mila registrati dalle prenotazioni on line, ci sono stati visitatori non censiti, quali i gruppi dell’Università di Bari e di quella di Lecce, e delle scuole in generale.
Nell’opera di restauro è emersa l’eccellenza della Soprintendenza di Lecce - direttore dei lavori - che ha lavorato in collaborazione con L’Opificio delle pietre dure, di Firenze con il consulente, Mauro Matteini (presente all’inaugurazione del 7 luglio), il Laboratorio di diagnostica per la conservazione ed il restauro dei Musei vaticani, diretto da Ulderico Santamaria, il quale, invece, sarà a Lecce in un successivo momento, probabilmente nell’incontro tecnico previsto per l’autunno, un’iniziativa pubblica che sarà aperta alla città.

I progettisti sono stati la soprintendente architetto Maria Piccarreta e l’architetto Giovanna Cacudi; progettista delle migliorie l’architetto Alberto Torsello. Responsabile del procedimento, l’architetto Giuseppe Fiorillo; committente la Curia.
Per il restauro la Regione, con l’Assessorato all’Industria turistica e culturale di Loredana Capone, ha messo a disposizione due milioni di euro, nell’ambito di «Smart in» la strategia per il rilancio del patrimonio culturale con l’obiettivo di garantire la valorizzazione, la fruizione ed il restauro dei beni culturali della Puglia.

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