Politica

Morciano, minacce e bomba nella buca delle lettere di un avvocato

MAURO CIARDO

Ottobre: nessuna paura, porterò avanti la battaglia per la libertà di voto

MORCIANO DI LEUCA - Il clima della campagna elettorale diventa rovente e arrivano esplicite minacce di morte al legale che ha segnalato in Prefettura un presunto voto «viziato». Un ordigno rudimentale contenente polvere da sparo e una lettera con una chiara minaccia di morte sono stati trovati ieri mattina dall’avvocato Francesco Ottobre, il professionista 56enne del luogo che giorni prima aveva presentato un esposto al prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta sostenendo che una delle due liste in gara era stata artificiosamente presentata solo per evitare la soglia del quorum.

Il legale si era insospettito per la presenza di prima ora di oggetti all’interno della sua cassetta postale e, dopo aver aperto lo sportello in metallo, con sua grande sorpresa ha trovato i due contenuti minatori, nello specifico un foglio recante la scritta «Fatti i cazzi tuoi hai due figli» e un involucro sigillato con del nastro adesivo da cui spuntava una miccia. Immediatamente sono state allertate le forze dell’ordine e sul posto sono giunti i carabinieri della locale caserma guidata dal luogotenente Tersigio Zezza, i loro colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Tricase comandata dal capitano Alessandro Riglietti e gli uomini del Nucleo artificieri di Lecce.

Questi ultimi hanno rilevato all’interno del pacco bomba la presenza di polvere pirica. Un modesto quantitativo che sarebbe bastato a danneggiare la stessa cassetta postale, stando a quanto sarebbe emerso nelle ore successive.
I due reperti sono stati così presi in consegna dai militari dell’Arma nei cui uffici si è subito recato Ottobre per sporgere una formale denuncia contro ignoti.

I carabinieri, che hanno avviato i primi rilevi per raccogliere elementi utili al prosieguo delle indagini, hanno anche provveduto a segnalare l’episodio al pubblico ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce. Da parte sua l’avvocato ha informato del fatto la Prefettura, attraverso il viceprefetto vicario Claudio Sergi, dettagliandolo con una relazione che è stata successivamente depositata sulla scrivania del prefetto con la quale Ottobre ha chiesto di interloquire.

«Tale fatto sicuramente grave non ha però minimamente creato disagio e paura a me, tanto meno a mia moglie e ai miei figli - ha assicurato il legale contattato dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” - anzi ha rafforzato in tutti noi il desiderio di giustizia. Porterò avanti questa mia battaglia in difesa della libertà di voto dei cittadini e chiedo alle Istituzioni un intervento immediato per fare piena chiarezza su quanto sta succedendo in questa campagna elettorale morcianese. Nel corso della giornata ho ricevuto la solidarietà di tanti miei concittadini che mi hanno invitato a non mollare. Nessuna parola dalla politica locale. Confido nel prefetto e nella magistratura - è il suo auspicio - per l’accertamento della verità in relazione a quanto accaduto a me e a quanto sta succedendo nel mio piccolo paese».

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