Il gasdotto

Spiagge e mare a Tap: riesplodono le proteste a San Foca

Elena Armenise

Slogan, urla e cartelli alla presenza dei rappresentanti della multinazionale

LECCE - Specchio d’acqua e spiaggia concessi a Tap per cinquant’anni per 3 milioni di euro e sul lungomare di San Foca si riaccende la protesta.

Ieri mattina, nei pressi della delegazione di spiaggia della Capitaneria di porto di San Foca, è avvenuta la consegna ufficiale alla multinazionale dell’area demaniale interessata ai lavori per la realizzazione del gasdotto.
All’esterno, un presidio di protesta organizzato dai No Tap. Una cinquantina di persone hanno urlato anche attraverso megafoni il dissenso alla realizzazione dell’opera, sventolando bandiere e striscioni. All’incontro con i rappresentanti della multinazionale, presso la torre costiera in cui ha sede la delegazione di spiaggia, è seguito un sopralluogo in mare insieme ai militari della Guardia costiera, nell’area interessata alla concessione. Gli emissari di Tap sono stati accompagnati in auto fino al porto, da dove è partito un mezzo della Capitaneria per effettuare il sopralluogo. Dure le contestazioni nei confronti degli inviati della multinazionale, scortati da carabinieri e personale della Digos.

L’atto formale di concessione demaniale risale al 5 novembre scorso ed è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti guidato dal ministro 5 Stelle Danilo Toninelli. L’atto di concessione, stipulato il 13 settembre scorso presso la Capitaneria di porto di Gallipoli, consente a Tap di occupare per 50 anni un’area demaniale marittima della superficie complessiva di 37.560 metri quadrati, di cui 37mila di specchio acqueo e 483 di area a terra, allo scopo di installare una condotta e un cavo a fibre ottiche per la costruzione e l’esercizio del gasdotto. Tap dovrà pagare un canone di circa 3 milioni di euro. Canone ridotto del 50 per cento rispetto a quello previsto, in quanto, come sancito da un decreto legge del 1989 poi convertito in legge, le aree e gli specchi d’acqua occupati dal gasdotto e l’esercizio della concessione stessa non precludono l’uso dell’area e dello specchio d’acqua sovrastante o altre fruizioni consentite da leggi e regolamenti. Il canone annuo di 121mila euro è stato ridotto, dunque, a circa 60mila euro. «Un fatto eclatante - commenta il portavoce degli attivisti che contestano il progetto, Gianluca Maggiore - Tap ha dichiarato che l’area resterà comunque fruibile e ha ottenuto uno sconto del 50 per cento. Così non era scritto, però, nel documento del settembre 2014 redatto dai Vigili del fuoco - sostiene - nel quale si chiedeva alla Capitaneria di interdire le attività di balneazione, navigazione e ancoraggio in quell’area per un raggio di 300 metri rispetto all’asse del gasdotto».

Resta il dubbio degli attivisti, dunque, che l’area circostante al punto di approdo del tunnel del gasdotto e il tratto di spiaggia di San Basilio interessato al passaggio della condotta sotterranea possano essere interdetti per motivi di pubblica sicurezza, anche durante la stagione estiva.
Intanto, proseguono gli interventi per la costruzione dell’opera. Grazie alla concessione demaniale, Tap potrà avviare i lavori sul fondale. Le attività propedeutiche sono state terminate lo scorso dicembre.

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