Patteggiamento dei Riva

Emiliano: chi ha dato la notizia a Renzi?

TARANTO - A giocarsi la notizia del miliardo di euro destinato dalla famiglia Riva a Taranto è stato l’altra sera il premier Matteo Renzi, parlando genericamente di una intesa raggiunta tra le varie autorità. In realtà la questione è più complessa e per ora l’unico accordo firmato dalla famiglia Riva è quello con i commissari dell’Ilva mentre la partita con la Procura di Taranto per destinare un miliardo e 100 milioni di euro - soldi fermi in Svizzera da anni - alla ambientalizzazione dello stabilimento di Taranto (e non alla città) deve essere ancora firmato. Fatte queste premesse, la polemica è ovviamente immediatamente scattata perché l’annuncio a effetto del premier si prestava a diverse letture pre-referendarie. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano non si è tirato indietro. «Devo proprio commentarlo? Si tratta di un patteggiamento sulla responsabilità penale dell’impresa Riva Fire. Quindi una cosa che dovrebbe riguardare la procura della Repubblica e Riva. Siccome escludo che la procura della Repubblica possa aver dato informazioni riservate al presidente del Consiglio, mi chiedo da chi abbia saputo di un accordo che peraltro non mi risulta essere stato ancora stipulato». «Voglio precisare - ha aggiunto Emiliano - ovviamente che quelle risorse non sono disponibili né per la sanità né per altri usi. Sono semplicemente un inevitabile risarcimento da parte della holding dei Riva per il processo in corso. «Quindi - ha concluso - il governo non ha nessun ruolo in quella vicenda». Commenti soddisfatti, invece, da Legambiente Taranto che con la presidente Lunetta Franco ritiene una buona notizia la conclusione «della negoziazione tra la famiglia Riva e l’Ilva». «Quei fondi non hanno nulla a che fare con la sanità tarantina - dice invece il deputato Cor Gianfranco Chiarelli - e non possono essere certo utilizzati per l’acquisito di attrezzature sanitarie o assunzioni in deroga».[M.Maz.]

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