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Analisi Confcommercio, crescono Pil e consumi: secondo le stime, positivi sia novembre che dicembre

redazione primo piano

Sotto controllo l’evoluzione dei prezzi al consumo nei primi mesi del 2025

ROMA - «Confermati i moderati segnali di miglioramento congiunturale e tendenziale, sia per i consumi sia per il pil, negli ultimi due mesi del 2024. Per quanto inseriti in uno scenario ancora incerto e contraddittorio, Confcommercio valuta prevalenti gli indizi di crescita rispetto a quelli di riduzione dell’attività economica».

Lo rileva uno studio sui dati dell’ultimo bimestre del 2024 realizzato da Confcommercio, in cui si indica che l’ICC, l'indicatore elaborato dalla confederazione, sarebbe, in aumento sia a novembre sia a dicembre (+0,2% per entrambe le variazioni mensili). E, secondo le prime indicazioni, il mese di dicembre sembra confermare la maggiore dinamicità della domanda con una variazione dei consumi, calcolati nella metrica dell’ICC, pari a +1% nel confronto annuo.

Il pil, dopo un’accelerazione a ottobre, risulta in crescita rallentata a novembre (+0,1% congiunturale) e stazionario a dicembre e a gennaio. Ciò ha due implicazioni, si osserva, «l’ultimo quarto dello scorso anno mostrerebbe, in tale ipotesi, una crescita congiunturale di quattro decimi di punto consentendo al pil, non corretto per i giorni di calendario, di raggiungere una variazione dello 0,8% nel 2024. La seconda conseguenza riguarda un buon trascinamento per il 2025».

Ma, si avverte, «il discorso mediatico sulla macroeconomia italiana appare, però, influenzato da una persistente confusione tra le valutazioni del prodotto lordo per il 2024 al netto e al lordo dell’effetto dei giorni di calendario: il 2024, oltre a essere stato un anno bisestile, è stato caratterizzato da quattro giorni lavorativi in più che potrebbero aumentare le stime, espresse sulla base dei dati trimestrali destagionalizzati, di due decimi di punto nella valutazione “grezza” dell’anno. Elementi dei quali si deve tenere conto per formulare una quantificazione e un giudizio sull’andamento dell’economia».

Sotto il profilo sostanziale, è dunque lecito formulare l’ipotesi che negli ultimi mesi del 2024 si sia attenuata la distanza tra consumo potenziale e consumo effettivo: nonostante la riduzione delle vendite al dettaglio a novembre, lo spostamento verso i servizi, dato anche un favorevole contributo del turismo nello stesso mese (anche per la componente degli italiani), ha restituito un po’ di tono alla domanda delle famiglie.

«Man mano che le scorie pregresse derivanti dalla paura della grande inflazione vengono assorbite, il maggiore reddito disponibile reale può più agevolmente trasformarsi in maggiori consumi», sottolinea Confcommercio.

A livello di singole voci di consumo, a dicembre su base annua permane la tendenza al recupero della domanda per i trasporti aerei (+9,9%), per i servizi ricreativi (+9,1%), per gli elettrodomestici (+7,2%) e per i consumi di energia elettrica (+2,8%). Anche per i carburanti (+1,7%) la situazione si conferma in miglioramento. Per l’abbigliamento e le calzature il dato di dicembre (+0,3%) che segue un trimestre positivo fa ben sperare per l’importante stagione dei saldi invernali, anche se i livelli di spesa del 2019 restano ancora molto lontani. Si confermano le difficoltà per i mobili e gli articoli d’arredamento (-2%) e per gli alimentari e le bevande (-0,5%). Rimane difficile, anche a dicembre, la situazione dell’automotive che segna, su base annua, un moderato calo della domanda di auto nuove da parte delle persone fisiche (-0,2%).

Sul fronte dell'inflazione, sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, Confcommercio stima per gennaio una variazione dello 0,3% dell’indice in termini congiunturali e una crescita dell’1,2% su base annua.

«Il permanere di dinamiche contenute dell’inflazione di fondo consolida l’ipotesi di un’evoluzione dei prezzi al consumo nei primi mesi del 2025 sostanzialmente sotto controllo, nonostante le turbolenze registrate di recente nelle quotazioni internazionali del gas», si sottolinea. E il tema dell’energia tiene banco anche nelle previsioni del nuovo anno.

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