Il caso
Appalti post-terremoto a L'Aquila, imprenditore pugliese Giustino assolto dall'accusa di corruzione
Una sola condanna nel processo nato dall'inchiesta dei carabinieri. Prescritte le accuse di falso a carico di alcuni progettisti baresi
L'AQUILA - Il Tribunale dell'Aquila ha assolto "perché il fatto non sussiste" dalle accuse di corruzione l'imprenditore di Altamura Vito Giuseppe Giustino, 72 anni, presidente della Coop. Internazionale di Altamura, e il suo dipendente Leonardo Santoro, 47 anni, di Avigliano, nell'ambito del processo sulla ricostruzione post-terremoto del 2009 in Abruzzo. L'indagine, culminata in una serie di arresti eseguiti nel 2017 dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo dell’Aquila (dieci persone finirono agli arresti domiciliari) riguardante presunte tangenti sulla ricostruzione.
Nel mirino della magistratura aquilana sono finite le gare d'appalto con ribassi consistenti, che le ditte esecutrici (molte delle quali pugliesi) avrebbero avuto modo di recuperare durante i lavori con perizie di variante. Sotto la lente della Procura erano finiti gli appalti per la chiesa di Santa Maria Assunta a Tione degli Abruzzi, la chiesa di San Domenico di Sulmona, la chiesa di San Salvatore a Civitaretenga, l'Abbazia celestiniana di Sulmona, le Mura civiche dell'Aquila nel il tratto che va piazza Duca degli Abruzzi a Porta Branconia, la Torre medicea di Santo Stefano di Sessanio, la chiesa di San Sisto all'Aquila, il Teatro comunale del capoluogo e la chiesa di San Biagio a Cappadocia.
Il Tribunale ha invece dichiarato la prescrizione delle accuse di falso per i due e anche per il progettista barese Michele Fuzio.
La Procura dell'Aquila aveva chiesto una condanna a 6 anni e 8 mesi per Giustino e Santoro (difesi dagli avvocati Gaetano Castellaneta e Carlo Teot) e a 3 anni per Fuzio. Prescritte anche le accuse per altri imputati pugliesi tra cui l’architetto Domenico Pazienza, 65 anni di Bitonto. Tra le 22 assoluzioni e prescrizioni un'unica condanna a sei anni di reclusione per Lionello Piccinini all'epoca dei fatti responsabile unico del procedimento di ricostruzione del Teatro comunale dell'Aquila.