Il caso
Autopsie fantasma e molestie, scandalo all'Università di Torino: coinvolti due baresi
Il professore universitario Di Vella, nato a Bari, è accusato di falso e violenza sessuale, era direttore della scuola di specializzazione di Medicina Legale di Torino. Indagato a piede libero anche un altro barese, Emiliano Nuzzolese
Le persone offese da Di Vella sarebbero cinque specializzande che avrebbero contestato anche episodi di stalking su altri studenti. Il corpo principale dell'indagine riguarda il falso ideologico: insieme a un collega avrebbe inscenato corsi e attività fittizie (come le autopsie) per nascondere il mancato raggiungimento degli standard ministeriali previsti e ottenere l'accreditamento.
Al momento Giancarlo Di Vella, avrebbe così giustificato il suo atteggiamento: «Si tratta di un equivoco, colpa del mio carattere del Sud».
Indagini e perquisizioni: emergono nuovi dettagli
Secondo quanto riportato da La Stampa, emergono ulteriori dettagli che coinvolgono Di Vella. Sembra che il professore abbia messo in atto autopsie fittizie al fine di nascondere la mancata conformità agli standard ministeriali richiesti per il riconoscimento del ministero.
Le testimonianze riguardano il periodo compreso tra il 2017 e il 2021, e le indagini hanno portato a perquisizioni sia a Torino che a Bari. Inoltre, viene spiegato che la sospensione di Vercellone a partire dal primo marzo è stata motivata da ‘sguardi lascivi’ rivolti a una studentessa durante un esame.
Le dichiarazioni del docente Vercellone riguardo alle accuse mosse nei suoi confronti sono di netto rifiuto: ‘Se la studentessa ritiene di aver subìto violenze di qualsiasi tipo, la invito a sporgere denuncia in procura. Io non ho nulla da aggiungere’. La situazione all’Università di Torino si fa sempre più complessa, con nuovi dettagli che emergono dagli sviluppi delle indagini coinvolgenti diversi docenti e casi di presunte violazioni gravi.