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Gas serra e rinnovabili, Italia a rilento: ogni secondo divorati 2,5 mq di suolo

 
NICOLA PEPE

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NICOLA PEPE

Gas serra e rinnovabili, Italia a rilento: ogni secondo divorati 2,5 mq di suolo

Alla fiera Ecomondo, Il ministro Pichetto Fratin: «Una legge quadro sulla edificazione. Presto in Cdm il decreto energia».

Mercoledì 08 Novembre 2023, 10:08

RIMINI - Ogni giorno in Italia si consumano 2,5 metri quadrati di suolo al secondo, il 10% in più rispetto al 2021. Il referto dell’Ispra sul consumo di suolo è un incipit per il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin che nella giornata inaugurale di Ecomondo - la Fiera del Green che si svolge ogni anno a Rimini - annuncia una legge quadro sul consumo di suolo. Uno dei provvedimenti per calmierare quell’analisi poco confortante dei dati che, lo stesso giorno, emergono dagli Stati generali della Green economy, con un identikit di una Italia un po’ indietro. Alcuni esempi: le emissioni di gas serra sono aumentate del 2% dal 2019 al 2022; lo scorso anno, l’energia rinnovabile è scesa dal 21% del fabbisogno registrato nel 2021 al 19%. E ancora: aumentano le auto circolanti, poche le elettriche, per l'86% sono ancora benzina e diesel, sopra le medie dei paesi europei. Resta sempre alto (dato in controtendenza) il tasso di riciclo dei rifiuti, al 72%, sopra la media europea del 58% che proietta l’Italia sul podio.

Il ministro dell’Ambiente, ovviamente, non può che confermare i dati manifestando al tempo stesso fiducia per quei provvedimenti sul trampolino di lancio. A cominciare dal «decreto energia», quello ritirato qualche settimana fa per un problema «tecnico» (coinciso al tempo stesso con uno «politico» sorto all’indomani degli audio dell’ex compagno della premier diffusi su una trasmissione Mediaset della famiglia Berlusconi) e di cui lo stesso «azzurro»» Pichetto Fratin annuncia la presentazione «a breve» senza tuttavia sbilanciarsi su una data.

Insomma, i problemi restano. Come detto, il consumo di suolo continua a produrre un saldo negativo tra aree occupate e nuove naturali, a conferma di un processo che appare inarrestabile. In Puglia, ad esempio, lo scorso anno risultano consumati (fonte Ispra) 159.459 ettari (oltre 2 milioni e 150mila in tutta Italia), 718 in più rispetto all’anno precedente mentre in Basilicata il suolo consumato è stato di 31.825 ettari con una differenza di 100 in più rispetto al 2021. Quello del consumo del suolo è «un tema importante - dice il ministro - perché deve affrontare anche un'altra valutazione rilevante: abbiamo molti dei fabbricati in questo paese costruiti negli anni '50 e '60 con il cemento armato che, a differenza delle pietre e dei mattoni utilizzati dai romani, ha una durata di vita a scadenza e come tale questi fabbricati vanno rifatti. Questa, se vogliamo, è un'emergenza ma anche un'opportunità che va legata a una legge sul consumo del suolo».

Inoltre, secondo le stime preliminari di Ispra, nel 2022 le emissioni nazionali sono rimasti sostanzialmente pari ai livelli del 2021 e, in un’ottica di decarbonizzazione, tale dato si rivela insufficiente se si considera l’obiettivo prefissato per il 2030. Ad influire tale trend, in base alle rilevazioni, la crescita registrata nel settore dei trasporti in un ordine del 5%.

Sul punto, Pichetto Fratin rilancia l’elettrico ma al tempo stesso non chiude alla motorizzazione endotermica «green». Fa riferimento al «cambiamento epocale che arriverà sull’automotive» precisando come «il sistema della mobilità è uno di quelli ad alta emissione. Noi siamo convinti che l’autostrada possa essere l’elettrico ma siamo anche quelli che con le proprie tecnologie sono in grado di mantenere il modello endotermico a neutralità di emissione. È l’emissione che dobbiamo andare a colpire e non lo strumento». Intanto, gli ultmi dati sulle immatricolazione di ottobre (fonte Unrae) conferma che il mercato delle elettriche e delle plug-in è di poco superiore al’8%.

Infine le energie rinnovabili. Nel 2022 sono diminuite, dal 21% del 2021 al 19% del fabbisogno: il trend è molto lontano dal target del 40% al 2030. Nel 2022 le rinnovabili elettriche sono calate dal 41% del 2021 al 35,6% della richiesta. Nel 2022 sono stati installati 3 Gigawatt di nuovi impianti per rinnovabili elettriche: in aumento rispetto alla media molto bassa degli ultimi anni, ma con l’aumento in corso, l’Italia è ancora ben lontana dai 10/12 di Gw annui di nuove rinnovabili che servirebbero per mettersi al passo con i target europei al 2030. Nel 2022 la Francia ha installato 5 Gw, la Polonia 6 Gw, la Spagna 9 Gw e la Germania 11 Gw di nuovi impianti fotovoltaici ed eolici. Il ministro ha come obiettivo 6 Gigawatt entro quest’anno e 70 Gigawatt entro il 2030. Vedremo.

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