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Gemmato e il racconto da Tel Aviv: «Un fiore in memoria di Alessandro»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Gemmato e il racconto da Tel Aviv: «Un fiore in memoria di Alessandro»

Il sottosegretario era nella capitale per la Pasqua nel santo sepolcro. Alloggiava a pochi passi dall’attentato

Mercoledì 12 Aprile 2023, 13:49

13:55

BARI - “Sono stato sul lungomare di Tel Aviv, con mia moglie e le mie figlie, a deporre un fiore in memoria di Alessandro Parini”: è ancora emozionato il sottosegretario Marcello Gemmato, rientrato lunedì sera da un viaggio in Israele per visitare i luoghi della cristianità. Alla Gazzetta consegna un racconto molto intenso: “Siamo arrivati nella capitale venerdì pomeriggio. Dopo poche ore siamo stati travolti dal suono delle sirene che accorrevano sui luoghi dell’attentato, a pochi passi dal nostro alloggio - racconta ancora il parlamentare barese - e per tutta la notte è continuato il via vai delle ambulanze che soccorrevano i feriti. La scomparsa del giovane avvocato romano è un grande dolore che ci ha molto colpiti”.

Gemmato ha poi proseguito il soggiorno con un surplus di prudenza. “Il giorno di Pasqua - aggiunge - siamo andati tranquillamente a seguire la messa di Pasqua al Santo Sepolcro. E’ stata una esperienza emozionante. Nello stesso tempio ho assistito alla contemporanea presenza di cristiani di rito armeno, copti, cattolici e ortodossi, uniti nella celebrazione della gioia per la resurrezione di Cristo. Conservo un ricordo indimenticabile della funzione celebrata dal patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa”. Sui banchi della basilica del Santo Sepolcro accanto a Gemmato c’erano anche l’ambasciatore italiano in Israele Sergio Barbanti e il console generale a Gerusalemme, Giuseppe Fedele.

“Mi ha molto colpito da un lato l’efficienza delle forze di sicurezza israeliane, prontamente intervenute nei luoghi dell’attentato, e dall’altro - riflette ancora Gemmato - la grande resilienza del popolo di Tel Aviv, che non rinuncia in alcun modo alla quotidianità e alla propria libertà per paura del terrorismo. Le giornate di domenica e lunedì ci hanno consentito di apprezzare in pieno la modernità che caratterizza la metropoli e soprattutto l’energia dei giovani”. Sulle misure anti-terrorismo il sottosegretario ha specificato che “a Tel Aviv erano presenti, ma senza dare nell’occhio, mentre a Gerusalemme, anche per i recenti fatti accaduti di cui hanno parlato le cronache, c’erano posti di blocco e controlli più evidenti”.

Le giornate nei luoghi santi della cristianità sono una delle tappe più ambite dai fedeli cattolici: “L’unicità nella messa di Pasqua nel Santo Sepolcro è sublimata dall’attesa e dall’emozione nel giungere nella basilica: ci siamo svegliati alle 4, e siamo arrivati molto presto nella chiesa. Lì ho riscontrato la forza della comunità cristiana di tutto il mondo che si ritrova in un pensiero universale di pace e fratellanza”. Il soggiorno in Israele poi si è concluso con l’andare sul lungomare di Tel Aviv: "Abbiamo sentito il dovere come italiani di andare sul luogo dell’attentato, dove è morto un giovane da tutti apprezzato per mitezza, generosità e competenza come Alessandro Parini. Con le mie bambine abbiamo portato un fiore in sua memoria, raccogliendoci per alcuni minuti in silenzioso cordoglio”, ha concluso Gemmato.

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