Le dichiarazioni
L'intervista a Giovanni Pellegrino, 10 anni da esule a sinistra
Oggi la presentazione del libro dell’ex parlamentare. Da Presidente della Commissione stragi ha indagato sui principali misteri d’Italia
Il caso Moro, l’affare Mitrokhin (ovvero il dossier riguardante le attività illegali dei servizi segreti sovietici nel nostro Paese grazie ad alcuni italiani «infedeli») ma anche le questioni politiche tutte salentine vengono narrate da Giovanni Pellegrino, avvocato di fama, poi apprezzato e competente senatore e infine presidente della Provincia di Lecce, nel libro dal titolo Dieci anni di solitudine. Memorie di un eretico di sinistra, edito da Rubbettino con prefazione di Mario Caligiuri che oggi alle ore 18 sarà presentato nel teatro Paisiello di Lecce. Il testo riassume l’esperienza politica di Pellegrino negli anni passati in Senato (dal 1987 al 2001 prima per il Pci e poi per il Pds) e nei cinque anni da presidente della Provincia di Lecce (dal 2004 al 2009, subito dopo i due mandati di Lorenzo Ria).
Da parlamentare, Pellegrino ha anche ricoperto gli importanti ruoli di presidente della Giunta per le immunità del Senato (occupandosi della vicenda Andreotti, sotto inchiesta per legami con la Mafia) e della Commissione bicamerale di inchiesta sul terrorismo e le stragi. Proprio in tali ruoli Pellegrino ha maturato pensieri autonomi sulla rivoluzione giudiziaria italiana (di cui ha individuato meriti ed eccessi, prendendo la giusta distanza da garantismo e giustizialismo) e sugli «anni di piombo», assumendo posizioni non coincidenti con quelle del suo partito di riferimento. Ha vissuto quindi una difficile situazione di solitudine in un altalenante rapporto con Massimo D’Alema, suo leader di riferimento e ai tempi «deputato di Gallipoli». Alla presentazione al Paisiello interverranno il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore generale Treccani e già ministro della Cultura Massimo Bray e il presidente della Società italiana di Intelligence e professore ordinario presso l’Università della Calabria Mario Caligiuri. Modererà l’evento Giovanni Fasanella, giornalista e saggista.
Senatore Pellegrino, perché ha sentito il bisogno di raccontare al grande pubblico i suoi 10 anni, definiti di solitudine, in Senato alla guida di due importanti Commissioni?
Non vi è dubbio che in Senato ho vissuto la esperienza più interessante di una vita ormai lunga. Con il passare degli anni il suo ricordo era divenuto però disordinato, riemergendo per immagini staccate, cui faticavo a dare un ordine cronologico. Così, anche per attenuare le noie della senilità, ho pensato di scriverne. È una fatica che è durata quasi due anni e del cui esito sono abbastanza soddisfatto...