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Tre le navi russe a Otranto ma ora è «tregua natalizia»

 
Armando Fizzarotti

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Armando Fizzarotti

Tre le navi russe a Otranto ma ora è «tregua natalizia»

Si allenta la tensione nell’area del Tap. Torna a Taranto il caccia “Doria”

Sabato 24 Dicembre 2022, 11:00

Mare apparentemente più calmo, e non solo dal punto di vista meteo, nella zona del Canale d'Otranto, dove fra mercoledì e giovedì almeno una unità navale russa si è posizionata prima sul cavo sottomarino OteGlobe, il collegamento in fibra ottica che collega Bari alla Grecia, per poi spostarsi all'altezza del "Tap", la condutta sottomarina che fa arrivare il gas dal confine fra Grecia e Turchia alla zona di Melendugno (Lecce). Il tutto, a pochi chilometri dal gruppo da battaglia della portaerei nucleare statunitense "G. Bush" che incrocia fra la Puglia e la Croazia.

Una sorta di sfida in alto mare nel confronto continuo fra le forze armate russe e la Nato che ha origine, ormai quasi un anno fa, nell'invasione dell'Ucraina.

La nave visibile (perché aveva e ha il trasponder acceso) è il rifornitore "Akademik Pashin" che ieri pomeriggio si era ormai allontanata dall'"area sensibile", in navigazione verso sud est al largo della Grecia meridionale. Ma non sarebbe stata sola. Secondo fonti di Atene, infatti, questa unità disarmata avrebbe incrociato fra Adriatico e Jonio in appoggio alla fregata lanciamissili "Admiral Flota Kasatonov" e ad una corvetta della classe "Steregushchiy", armata con missili antinave.

Nella mattinata di ieri la portaerei americana ha lanciato uno dei suoi aerei radar E-2C in pattugliamento sull'Adriatico meridionale. Il velivolo ha poi proseguito la sua missione fino alla Polonia, nell'area di Cracovia. Sempre ieri mattina fra Bari e Dubrovnik in volo anche un pattugliatore Atr P-72A dell’Aeronautica militare decollato da Sigonella (Catania).

Segnali di distensione natalizia, quindi, in questa "guerra dei nervi" fra le forze aeronavali russe e dell'Alleanza atlantica che ha coinvolto anche una unità della Marina militare italiana, il cacciatorpediniere lanciamissili "Andrea Doria" (D 553), aggregato alla scorta della portaerei "Bush". Missione compiuta per il "Doria", che dopo un mese in missione a protezione del gruppo da battaglia americano tornerà per le festività natalizie nella sua "casa", la base navale di Taranto, città nella quale è nato il comandante dell'unità, il Capitano di vascello Massimo Petricca.

Il “Doria”, informa in una nota la Marina militare americana, ha guidato la “Bush” e le unità di scorta nel transito dello Stretto di Messina a fine novembre e del Canale d’Otranto.

«Il Capitano e l'equipaggio dell'Andrea Doria si sono comportati in modo superbo in un'ampia gamma di missioni e come un vero membro dello Strike Group», ha affermato il Capitano Stephen Aldridge, commodoro del Destroyer Squadron (Desron) 26. «L'integrazione con la Marina Militare Italiana non è mai stata migliore, dimostrando veramente la forza dell'Alleanza Atlantica» ha aggiunto.

La guardia in Puglia rimane comunque alta, come si rileva dalle aree di limitazione ai voli (Notam) per attività militari fra Puglia e Molise, sull’Adriatico meridionale e sullo Jonio meridionale.

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