Il punto
Pnrr, Fitto dà la sveglia: «Bisogna accelerare»
Difficoltà di spesa: da gennaio correttivi su governance e semplificazione
ROMA - Il Governo è al lavoro sul fronte interno dei ministeri e con la Commissione europea per mettere in sicurezza la rata del Pnrr legata agli obiettivi da raggiungere per fine anno. Ci conta, pur nella consapevolezza dei ritardi per le difficoltà di spesa, e guarda avanti.
A gennaio, superato il traguardo di tappa del 31 dicembre 2022, aprirà il cantiere per introdurre correttivi, intervenendo «a livello di governance e di semplificazione» e per innescare così «un percorso di accelerazione» e di coordinamento con le altre risorse messe in campo dall’Europa, a partire dai fondi per lo sviluppo e le politiche di coesione.
Il ministro Raffaele Fitto ha tracciato in Parlamento la strada che il Governo intende percorrere ed ha sottolineato il lavoro di questi ultimi giorni in vista della deadline per la rata: «Sto facendo un vero e proprio stalkeraggio», sottolinea scherzando.
L'obiettivo di spesa del Pnrr a fine anno è stato già rivisto più volte al ribasso, ricorda il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, presentando le sue linee programmatiche in Parlamento di fronte alle Commissioni riunite «Politiche dell’Unione europea» di Camera e Senato.
«Temo, dalle previsioni su cui stiamo lavorando in questi giorni, che non sarà assolutamente raggiunto. Cosa vuol dire questo? È un segnale, è evidente che se come sistema Paese abbiamo speso una cifra inferiore, mancando quattro anni abbiamo di fronte degli obiettivi di spesa che sono obiettivamente molto complessi».
Il Governo ha pronto «un piano straordinario» per far fronte al rischio di non superare lo scoglio di fine anno ma il ministro rassicura: «Se il lavoro di queste ore proseguirà come spero probabilmente non sarà necessario farlo con la fretta di fine anno».
Si interverrà per i necessari correttivi, ma «fra 15-20 giorni», «a gennaio ci dovrà essere uno strumento che affronti queste questioni, per immaginare un percorso di accelerazione». Il punto di partenza sarà mettere in campo rapidamente «un «quadro di riferimento complessivo», il risultato di una due diligence ampia, su capacità di spesa ed efficacia, su tutte le risorse europee, dal Pnrr al fondo Fsc per lo sviluppo e la coesione, che serva come base per un «raccordo» tra i diversi strumenti disponibili ed il loro «monitoraggio».
In queste ore il lavoro del ministro è concentrato sulla «urgenza» di centrare il risultato di fine anno: abbiamo raggiunto 40 obiettivi su 55, è un buon passo avanti, spiega.
E sul confronto in Europa dice: «A me non interessa immaginare forme di contrapposizione tra Governi»: l’argomento su cui far leva sarà «il lavoro fatto». Inseguire le scadenze è oggi necessario ma «l'obiettivo del Governo è quello di avere un orizzonte visuale che tenga dentro l’intera legislatura». Modificare il Pnrr? «Non è che se apportiamo delle modifiche compiamo un reato perché non è modificabile»: è la posizione anche «di altri governi europei di diversi colori politici», dice Fitto, ma «è un tema molto complesso su cui nessuno ha la soluzione in tasca».
Nella seconda riunione della Cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi che si è svolta nei giorni scorsi, è emerso che, al 31 dicembre 2022, su 55 obiettivi ne sono stati conseguiti 40. I restanti 15 sono stati avviati e in corso di finalizzazione. E Fitto aveva invitato i ministri presenti all’incontro a concentrarsi, come metodo per il futuro, su valutazioni complessive che abbraccino una visione di tutto l’arco di Piano al 2026.