Giornate cruciali
Puglia, sudoku sottosegretari: posti a rischio per il Carroccio
In pole il meloniano Gemmato alla Sanità, D'attis e Sisto (Fi) alla giustizia
BARI - Sono ore cruciali per la partita dei cosiddetti «incarichi di sottogoverno» ovvero le presidenze di commissione e le poltrone da sottosegretari e viceministri, un sudoku di nomine, equilibri e strategie che sta richiedendo l’impegno dei partiti. Le fila dovrebbero essere tirate tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, presumibilmente all’indomani della fine del ponte di Ognissanti il cerchio dovrebbe essere quadrato così da permettere al Governo di entrare pienamente in attività.
Bocche cucite da parte dei diretti interessati: naturalmente nessuno vuole fare fughe in avanti, il momento è estremamente delicato. Per quanto riguarda Fratelli d’Italia, tra i pugliesi dovrebbe essere espresso solo un nome, naturalmente quello di Marcello Gemmato, riconfermato deputato, coordinatore regionale del partito e vicinissimo allo stesso presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per Gemmato si parla da tempo di un sottosegretariato alla Salute (il suo nome era stato in ballo, per un certo periodo, addirittura per il ministero), ma non è escluso che, alla fine, al numero uno pugliese di FdI andrà la presidenza della commissione Salute, incarico che – secondo i bene informati – non gli dispiacerebbe. Eletto in Puglia è anche il probabile delegato all’Attuazione del programma, il senatore Giovanbattista Fazzolari, ideologo del partito.
Chiusa, invece, la questione delle donne: nessuna pugliese di FdI otterrà un incarico di sottogoverno, nonostante abbiano riportato risultati brillanti nei duelli dei collegi uninominali. Giovi ricordare che, comunque, i meloniani di Puglia hanno espresso un ministro ovvero Raffaele Fitto, che curerà i rapporti con l’Ue.
Per quanto riguarda Forza Italia, un altro nome che era stato a lungo in predicato per diventare ministro alla Giustizia, è quello del penalista barese Francesco Paolo Sisto, che, dopo un lungo impegno alla Camera, il 25 settembre è stato eletto al Senato. Sisto è considerato certo per la poltrona di sottosegretario (ma non è esclusa quella di viceministro) proprio alla Giustizia. Un ruolo importante, poi, potrebbe essere riservato a Dario Damiani, senatore forzista riconfermato oppure al commissario regionale Mauro D’Attis, ugualmente riconfermato alla Camera. Noi moderati, invece, dovrebbe esprimere un sottosegretario eletto in Puglia, il riconfermato deputato Alessandro Colucci, al cruciale Mef.
Tutta da capire, invece, la partita che si sta giocando nella Lega e che, alla fine, potrebbe lasciare il Carroccio locale a bocca asciutta. Fonti vicine al leader Matteo Salvini parlano della volontà di quest’ultimo di non lasciare a casa i coordinatori regionali che non sono stati eletti, anche per rafforzare i rapporti con i territori: si tratterebbe di una manciata di nomi, e non è neppure detto che, alla fine, Salvini riesca a «salvarli» tutti. Inoltre, si parla della volontà del neo ministro delle Infrastrutture di rafforzare il più possibile la compagine lombardo-veneta. In Puglia, i nomi «papabili» sono solo due: il deputato Rossano Sasso e il senatore Roberto Marti, entrambi riconfermati il 25 settembre. Il primo, sottosegretario all’Istruzione uscente, difficilmente potrà essere confermato, non foss’altro perché il ministero stesso è già andato al Carroccio. Il secondo, segretario regionale del partito in Puglia, invece, sarebbe in pole, magari per un incarico ai Trasporti, ma, se è vero come è vero, che le poltrone a disposizione della Lega non siano sufficienti per accontentare tutti, alla fine i leghisti di Puglia potrebbero non essere più della partita.