il bilancio di fine stagione

Bene il «turismo di lusso» in Puglia e Basilicata

Marisa Ingrosso

Gli albergatori hanno potuto aumentare le tariffe e fare utili. Soffrono «piccoli» e «medi»

Una strana stagione volge al termine per la ricettività apulo-lucana, tra buoni flussi di viaggiatori e operatori stretti tra costi variabili fuori controllo e la tentazione/necessità di alzare i prezzi. Come è andata? In attesa che le due regioni si dotino di flussi di dati pubblici e tempestivi (ora ci sono solo quelli di Aeroporti di Puglia che parlano di buone performance passeggeri) e in attesa che arrivino i consolidati Istat, gli unici disponibili - in esclusiva per la «Gazzetta» - sono quelli di Str Global, leader nella ricerca e analisi delle destinazioni e tendenze del turismo su scala mondiale. Diciamo subito che è un campione piccolo ma comunque abbastanza rappresentativo, soprattutto se si considerano l’area salentina e materana. Se ne evince che la maggior parte degli albergatori di fascia alta (da 4 stelle lusso in su) ha potuto aumentare i prezzi tornando, mediamente, alla redditività pre-pandemica che caratterizzò l’estate 2019, mentre tutti gli altri (da 2 stelle a 4 stelle “business”) hanno dovuto fare politiche di prezzo più avvedute, talvolta anche diminuendo le tariffe.

«È però un fatto certo: la Puglia è tra i best seller internazionali» dice Marco Malacrida, direttore Italia di Str e...

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