Post-partita

La fatica di Di Cesare a trovare le parole: «Bari, è stata una batosta»

Davide Lattanzi (foto Luca Turi)

«Una batosta». Non usa mezze misure, Valerio Di Cesare. Del Bari parla soltanto il capitano: «È giusto che io sia qui, ma occorrono i fatti, le parole servono a poco e in questo momento non avrei avuto nemmeno troppa voglia. Abbiamo perso una gara fondamentale, ma non molliamo». In effetti, il pensiero del difensore romano è condiviso dall’intero gruppo biancorosso: sguardi bassi, delusione evidente. La beffa incassata per mano della Ternana è dura da buttar giù. Peraltro, i due gol delle «Fere» sono arrivati dopo l’uscita del 37enne centrale. «Avevo i crampi, sentivo qualcosa al polpaccio, ma non è nulla di grave: può succedere, non giocavo da un mese e mezzo. L’esito della sfida fa davvero male: abbiamo giocato un ottimo primo tempo mettendo la Ternana in difficoltà: potevamo sicuramente segnare più di un gol. Il mio rammarico è per quelle palle gol che potevamo concretizzar: io stesso ho avuto una chance che avrei potuto considerare meglio. Non c’è tanto da spiegare, purtroppo nel secondo tempo ci siamo un po’ abbassati, ma è stato merito anche della loro pressione. È normale che subire un gol da calcio d’angolo ti ammazza ed il finale sia stato condizionato da quell’episodio. Il calcio a volte è crudele, abbiamo perso, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, come abbiamo fatto sempre. Tuttavia, venire qua e affrontare una grande squadra come la capolista, senza palesare grosse differenze nei valori, vorrà pur dire che ci siamo. Purtroppo, accusiamo alcuni blackout: tuttavia, non avevamo concesso nulla ad un avversario che notoriamente produce moltissimo. Se poi Defendi, si è inventato quel gol incredibile all’ultimo respiro, bisogna fargli i complimenti».

Di Cesare prova accoratamente a chiarire i propositi della squadra: «Non è il momento di mollare, sarebbe troppo facile: adesso arriveranno critiche, ma dobbiamo lottare per conquistare il secondo posto per poi dare tutto ai playoff. Dobbiamo fare i fatti e cercare di arrivare all’obiettivo, che assolutamente non cambia. Certo, ci toccherà passare dagli spareggi promozione, ma ciò che vogliamo raggiungere è sempre là e dobbiamo riuscirci a tutti i costi». Di Cesare cerca di spiegare che cosa impedisca il decollo biancorosso: «Quest’anno è così, è successo pure a Teramo: sopra di una rete, sbagliamo il rigore del raddoppio e finiamo addirittura per perdere. Bisogna accettarlo, dobbiamo lavorare: è una batosta brutta giocare alla pari e tornare a casa senza punti. Però dobbiamo andare avanti e non mollare. Se siamo terzi in classifica a 14 punti dalla prima e a cinque dalla seconda, evidentemente abbiamo dei limiti. Tutte le squadre hanno le loro difficoltà, ma se abbiamo addirittura cambiato allenatore, allora non abbiamo reso secondo le aspettative e non bisogna nascondersi dietro a niente. Quindi, dobbiamo stare muti e lavorare. Carenze di cattiveria agonistica? Mi viene difficile pensare che manchi una dote così importante, ma se così fosse vorrà dire che dobbiamo dare di più sotto anche sotto questo aspetto».

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