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14 Febbraio 2018
di PINO PERCIANTE
MELFI - Nel futuro di Melfi c’è anche una centrale termoelettrica a gas, pensata nell’area industriale, dove c’era già un impianto simile che ha funzionato fino al 2014. In questi giorni, il ministero dell’Ambiente ha pubblicato l’avvio della procedura per assoggettare l’intervento a specifico procedimento di valutazione di impatto ambientale (Via). Il progetto è della Snowstorm S. r. l., una società di Bergamo, che prevede di realizzare la centrale nella zona industriale di S. Nicola, su un’ area di 250 mq, con 4 motori a combustione interna che emetteranno fumi da 4 camini alti 30 metri. Ciascuno dei 4 motori avrà una potenza di 18, 5 Mw per complessivi 74 Mw (rispetto ai 100 Mw della centrale biogas) da immettere nella rete nazionale a 150 Kv ( kilovolt).
Nello studio preliminare ambientale, redatto dall’ingegnere Sergio Iezzi, il funzionamento della centrale viene descritto «a chiamata», vale a dire l’impianto non funzionerà 24 ore su 24 ma solo in caso di emergenze sulla rete di alimentazione nazionale. Si stima che il funzionamento medio potrà essere di 5000 mila ore all’anno. Sino al 24 marzo i cittadini potranno presentare le proprie osservazioni. «Nel mix di produzione di energia elettrica del nostro Paese il peso delle fonti rinnovabili è molto alto, fattore questo che lo rende intermittente e poco prevedibile. Da qui la necessità di avere una fonte energetica di tipo tradizionale per far fronte a queste variazioni e consentire in ogni momento di mantenere il bilanciamento tra consumi e produzione, evitando scompensi sulla rete», spiega l’ingegnere Iezzi. E aggiunge: «Quando non c’è il sole o manca il vento serve avere la disponibilità di energia elettrica in fretta, ed è qui che entra in gioco una centrale come quella che si vuole realizzare a Melfi».
Il gas arriverà attraverso le condotte già esistenti nell’area industriale. Il rendimento dell’impianto toccherà il 50 per cento contro il circa 44 per cento di un impianto a carbone di ultima generazione. «In sintesi – spiega Iezzi - significa che questo impianto per produrre elettricità consuma meno, riducendo al minimo le emissioni». Inoltre, utilizza pochissima acqua, visto che il raffreddamento avviene attraverso l’aria. Cosa che permetterà di azzerare gli scarichi. «Non sapevo nulla di questo progetto, lo apprendo da voi - dice il sindaco di Melfi Livio Valvano -. In questo momento il Comune non è stato interessato, ma seguiremo la vicenda per fare in modo che non ci siano appesantimenti ambientali nel territorio di Melfi. Con i nostri esperti valuteremo il progetto e se risulterà pericoloso per l’ambiente ci opporremo con vigore, come abbiamo già fatto per l’impianto di trattamento rifiuti e per il petrolio».
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