BARI - E’ la provincia di Bari, con 2.764 aziende con certificazione "Bio", a detenere il record nazionale del biologico. La Puglia, con 6.873 aziende, si colloca al terzo posto in Italia per maggior numero di aziende, dopo Sicilia (9.444) e Calabria (7.978). Il dato è stato reso dalla Camera di Commercio barese. Il totale italiano è di quasi 60mila aziende, 24mila delle quali (circa il 40% del totale) accreditate dal sistema di certificazione nazionale solo negli ultimi tre anni. Da pochi giorni - a seguito dell’intesa tra ACCREDIA, Unioncamere e InfoCamere - la 'mappà aggiornata degli operatori con certificazione Bio è ancora più accessibile grazie all’inserimento delle informazioni nelle visure rilasciate dalle Camere di Commercio. La maggior parte delle aziende biologiche sono localizzate nel Mezzogiorno (il 55,8%), più del doppio di quelle con sede al Nord (il 23,4%) e quasi tre volte quelle del Centro Italia (il 20,8%). Più della metà (il 56%) delle imprese certificate si concentra in sole cinque regioni con la Sicilia in testa (15,9), seguita dalla Calabria (13,4), dalla Puglia (11,6), dalla Toscana e dall’Emilia Romagna (7,7). Dati che lanciano un messaggio ben preciso: più consumatori attenti a salute e ambiente, più richiesta di prodotti biologici, più aziende che scelgono di produrre in modo più naturale.
Il biologico dunque, da tendenza rivolta a mercati di nicchia, è diventato un vero e proprio stile di vita per milioni di consumatori italiani. Al tempo stesso, sta rivestendo un ruolo sempre più importante come opportunità di rilancio per molte aziende del nostro agro-alimentare. Tornando ai dati, con riferimento all’attività svolta, l’81% delle aziende opera direttamente nel settore agricolo e circa il 7% nel commercio. In particolare, le aziende che svolgono esclusivamente produzione Bio sono 44.482 (il 75% dell’universo delle certificate) e di esse una su tre ha sede in due sole regioni del Mezzogiorno: Calabria o Sicilia. Approfondendo l'analisi delle imprese Bio per forma giuridica, l’11% (6.490) è costituito da società di capitale. Di queste, oltre il 90% è una PMI ovvero con un volume d’affari uguale o inferiore ai 50 milioni di euro. Più della metà (il 55,2%) rientra nella definizione di micro impresa (con un fatturato non superiore ai 2 milioni di euro), e la metà ha un capitale sociale inferiore ai 50mila euro.