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Andria, mazzetta per appalto
sui rifiuti: 6 anni a ex assessore

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Andria, mazzetta per appalto sui rifiuti: 6 anni a ex assessore

Lotito a sinistra nella foto

La sentenza nei confronti di Francesco Lotito, ex componente della giunta Giorgino: agevolò impresa Sangalli

Sabato 02 Dicembre 2017, 11:51

19:17

ANDRIA - Sei anni di reclusione per l’accusa di aver intascato una ricca tangente che avrebbe dovuto “oliare” l’aggiudicazione dell’appalto per il servizio della raccolta differenziata all’impresa Sangalli di Monza. Questa la pena comminata dal Tribunale di Roma all’ex assessore di Andria Francesco Lotito.
Il 6 maggio 2014 la Corte di Cassazione ritenne che per la contestazione originariamente mossa dalla Procura di Monza fossero competenti i colleghi romani. Nella capitale, infatti, l’ex assessore della giunta Giorgino avrebbe incamerato la tranche di una più corposa mazzetta. La consegna sarebbe avvenuta alla Stazione Termini poco dopo l’arrivo in treno dell’assessore. Lotito, che per diverso tempo fu detenuto prima in carcere e poi ai domiciliari, ha sempre negato gli addebiti. A parlare della tangente furono alcuni personaggi apicali della Sangalli nel corso di una conversazione intercettata dalla Guardia di Finanza. Fu da quel colloquio che emerse la dinamica per la consegna della mazzetta a Termini. Nella conversazione si parlò dei vari negozi della stazione in cui Lotito sarebbe entrato per ricevere la somma al riparo da occhi indiscreti. Spostamenti che avrebbero avuto riscontro nella successiva acquisizione dei filmati dal sistema di videosorveglianza della stazione, accreditando così il tenore del colloquio intercettato.
Per altre contestazioni di competenza della Procura di Trani, sempre legate all’appalto della raccolta differenziata (prima della Sangalli era l’Aimeri Ambiente a gestire il servizio in proroga), Lotito è imputato per le accuse di “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente” e “concussione”. Il pm tranese Giuseppe Maralfa chiese che Lotito fosse giudicato con rito immediato, stralciando così la posizione di altri imputati. Due procedimenti distinti, dunque, ancora in corso davanti al Tribunale di Trani: il giudizio immediato a carico di Lotito è alle battute finali. Alle contestazioni della Procura tranese si giunse con gli sviluppi dell’inchiesta su una bomba posta la notte del 31 marzo 2011 al mobilificio di Lotito. Il Comune di Andria conferì mandato all’avvocato Patrizia Carobello per costituirsi parte civile nel processo tranese a carico dell’ex assessore difeso dall’avv. Domenico Di Terlizzi.
Antonello Norscia

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