assente quello di Melendugno

Gasdotto, protesta «No Tap» davanti a Provincia Lecce

LECCE - Un gruppo di attivisti aderenti al movimento No Tap sta manifestando con cori e cartelli di protesta sotto la sede della Provincia di Lecce dove è in corso l'assemblea dei Sindaci del Salento. L’incontro è convocato dal presidente, Antonio Gabellone, alla presenza del prefetto Claudio Palomba, per discutere sul progetto di realizzazione del tratto italiano del gasdotto Tap e per capire se percorrere ancora la strada dell’opposizione o prendere, invece, quella che porta a trattare col Governo i ristori per il territorio.

Dei 97 sindaci della provincia ne sono presenti meno della metà. Assente il sindaco di Melendugno, Marco Potì, nel cui comune dovrebbe sorgere l’approdo dell’infrastruttura, nonché tutti i primi cittadini dei comuni interessati all’attraversamento dell’infrastruttura. La protesta dei manifestanti che si sta svolgendo dinanzi ai due ingressi di Palazzo dei Celestini, è seguita dalle forze di polizia.

«Non mi lego alla schiera dei politici e degli amministratori che aprono la porta a Tap. Chi è con il Salento è contro Tap. Viceversa chi è con Tap è contro il Salento. Tant'è che non mi meraviglia vedere tra quest’ultimi le truppe salentine di Renzi, l’uomo che ha definito il gasdotto strategico, autorizzando di fatto le manganellate, o politici come Fritz Massa, che ricordo da sempre al fianco dei miei avversari politici, ovvero contro i legittimi interessi della Regione Salento e del territorio di Nardò». Lo ha detto Pippi Mellone, sindaco del comune salentino di Nardò, che non ha voluto partecipare al tavolo che si è tenuto oggi nella sede della Provincia di Lecce.

«Su Tap io ho un solo consiglio: cambino approdo perché da lì non passeranno. I Salentini hanno già respinto i saraceni... faranno la stessa cosa anche con loro. Penso, peraltro - ha aggiunto - che oggi non ci siano le condizioni per avviare un dialogo con questa organizzazione. Per questo sbagliano quei fittiani che hanno aperto canali di dialogo». «Sia come sindaco sia come presidente di Andare Oltre, movimento che annovera tra i propri principi la sovranità della comunità sul proprio territorio - conclude - ribadisco che l’approccio da colonizzatore adottato da Tap è perfino offensivo. Forse adatto alla sinistra degli affari. Probabilmente adatto alla destra delle multinazionali».

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