turismo

Tassa di soggiorno più alta a Matera è un coro di «no»

MATERA - Gli operatori del Consorzio albergatori materani (Cam) e dell’Associazione Bed &Breakafast hanno chiesto la sospensione immediata di una delibera del consiglio comunale del 28 settembre scorso, che ha raddoppiato i costi per la tassa di soggiorno e la rimodulazione degli importi.
La richiesta è stata illustrata ai giornalisti stamani. L'imposta per gli hotel a quattro e cinque stelle è passata da due a quattro euro per i primi tre giorni per i B&B e case vacanze da uno a due euro per i primi tre giorni. L'Amministrazione comunale ha motivato gli aumenti con la media di tutte le città turistiche italiane. Gli operatori economici, rappresentati dalla presidente del Cam, Marianna Dimona, e dell’associazione B&B, Guido Libonati, hanno giudicato penalizzante il provvedimento, che ha procurato ripercussioni sulle prenotazioni, ridotto il potere contrattuale con i tour operator, e determinato scelte alternative dei visitatori, che preferiscono alloggiare soprattutto in centri di fuori regione. L'innalzamento della tassa di soggiorno, inoltre, impedirebbe anche la mappatura di nuovi target turistici che alla città non si sono ancora avvicinati.

Le associazioni di categoria hanno chiesto, inoltre, di conoscere in modo analitico la destinazione delle somme provento della tassa di soggiorno dal 2012 ad oggi. Dimona e Libonati hanno chiesto, in proposito, di programmare a breve, medio e lungo termine l’impiego della tassa di soggiorno e di avviare l’iter per introdurre la tassa di ingresso. Quest’ultima scelta consentirebbe, oltre a nuovi introiti alla città, di contrastare il turismo «mordi e fuggi» che rappresenta un punto debole dell’offerta turistica locale. Le posizioni degli operatori turistici sono state condivise anche da rappresentanti di Federalberghie delle sezioni turismo di Confindustria, Confapi, Cna, Confcommercio, Confesercenti LegacoopeConfimi, Cgil e Cisl, che sono intervenuti nel corso dell’incontro.

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