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Puglia, i viaggi scolastici
all'estero e quell'azienda
che vince decine di bandi

 
Nicola PEPE

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Nicola PEPE

Avvocati esterni, spuntaun «buco» di 30 milioni

La Regione ha acceso i riflettori su un caso anomalo: avviati i controlli

Lunedì 07 Agosto 2017, 12:30

BARI - Le scuole pugliesi hanno scoperto una improvvisa passione per l’Irlanda. O meglio: per la stessa identica scuola di lingue, dove almeno una ventina di istituti hanno deciso di inviare i propri allievi sfruttando i finanziamenti erogati della Regione. Passando, tutti, dalla stessa agenzia di viaggi di Maglie. Una coincidenza che ha fatto drizzare le antenne, e che ha convinto l’assessorato alla Formazione professionale ad avviare una verifica e inviare gli ispettori.

Il caso riguarda una società inglese, la Olan Research, ed è stato segnalato dall’Apavs (l’associazione degli agenti di viaggio professionali del settore scuola) per poi essere rilanciato dal sito lascuolaacolori.it, che sulle procedure delle scuole pugliesi ha puntato il mirino da un po’ scoprendo diverse stranezze. Lo scorso anno, con l’avviso pubblico 10/2016, la Regione ha stanziato 9,7 milioni di euro di fondi europei per finanziare i tirocini in mobilità transnazionale: gli allievi del terzo e quarto anno delle superiori possono trascorrere un periodo da 4 a 8 settimane all’estero per migliorare le competenze tecniche e linguistiche. Ciascuna scuola poteva presentare una proposta: la Regione ne ha finanziate 109 sulle 194 ritenute ammissibili, ciascuna vale dai 70 ai 90mila euro. Un bel business.

Ebbene, qualcuno si è preso la briga di esaminare una parte dei progetti presentati dagli istituti scolastici. Ed ha notato che in parecchie avevano indicato la Olan Research come l’azienda disponibile a ospitare i propri studenti presso le sedi di Dublino, Cork o Galway. Ad esempio il liceo Battaglini di Taranto, l’Einstein di Casarano, il Salvemini di Alessano, il liceo linguistico Vanini di Casarano, il Galilei di Nardò, lo Stampacchia di Tricase.

Incrociando i dati, sono emerse alcune coincidenze che meritano approfondimento. La Olan Research ha sede a Cambridge in 13 Station Road, lo stesso indirizzo di una scuola di inglese, la Select English Limited, il cui proprietario si chiama Mervyn John Martin e compare tra gli amministratori della Olan. E chi è il proprietario della Olan? Un imprenditore di Maglie, Oliver Gargiulo, che è anche il proprietario della British School di Maglie e della Go Far Travel di Maglie, due aziende che appaiono spesso (anzi sempre) come vincitrici nei bandi delle scuole che hanno scelto per i propri tirocini la Olan Research oppure che hanno scelto (nell’ambito di un altro avviso pubblico regionale, il 7/2016) la scuola di inglese Select English Limited.

Insomma, ci si potrebbe trovare di fronte a un meccanismo di tipo sartoriale. Olan propone un progetto di tirocinio, le scuole lo accettano, poi fanno una ricerca di mercato per cercare l’agenzia che si deve occupare di interfacciarsi con la Olan e organizzare la permanenza dei ragazzi. A quel punto, vincono in alternativa British School o Go Far Travel. O anche tutte e due, come capitato per il liceo Vanini di Casarano: British School si è aggiudicata il progetto per l’avviso 7 («Rafforzamento delle competenze linguistiche»: i viaggi studio all’estero per imparare le lingue), la Go Far Travel quello per l’avviso 7.
In Regione sono abbastanza preoccupati. Soprattutto per l’avviso 10. Trattandosi di fondi europei è proibita ogni attività di intermediazione, quindi non è possibile che il proponente (Olan, che ha sede a Cambridge) possa poi fare da tramite con l’azienda irlandese che materialmente ospiterà il tirocinio: se così fosse, il contributo non verrebbe erogato e potrebbero esserci responsabilità dei presidi. «Gli uffici sono a conoscenza del problema e stanno predisponendo i controlli», conferma l’assessore regionale Sebastiano Leo.

Non è la prima volta che l’utilizzo dei fondi europei per attività di formazione scolastica fa emergere problemi. Negli anni passati una situazione analoga aveva riguardato Ritorno al Futuro, il bando regionale che consentiva ai ragazzi di frequentare master post-laurea in Italia e all’estero a spese della Regione. Un’iniziativa innovativa che aveva però innescato una serie di situazioni poco chiare: dai falsi master in Romania, a quelli organizzati a San Marino per incassare un contributo più alto. Con l’immancabile corollario giudiziario. [m.s.]

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