Truffa scoperta da Comune, Arca e Polizia Municipale
Hanno la casa popolare ma vivono in ville lussuose
FRANCESCO PETRUZZELLI
Sulla carta bisognosi. Tanto da essere assegnatari di case popolari. Ma nei fatti con un tenore di vita abbastanza dignitoso, tanto da abitare in ville e appartamenti dal valore, in alcuni casi, anche di 300mila euro. Con il risultato che gli alloggi di edilizia residenziale sono rimasti praticamente disabitati o utilizzati in maniera difforme. Comune, Arca Puglia e polizia municipale hanno smascherato una presunta truffa nel giro dell’edilizia residenziale pubblica.
Il caso emerso clamorosamente riguarda diverse unità abitative, sparse tra i quartieri San Paolo, Libertà e San Pio, regolarmente assegnate, ma in realtà non utilizzate. In due casi perché gli inquilini erano deceduti, negli altri quattro invece perché i nuclei familiari in realtà abitavano altrove. E non di certo tra le quattro mura di una palazzina popolare.
L’attività di indagine è partita da alcune e insistenti segnalazioni anonime che hanno permesso di seguire una pista ben precisa. Poi si è passati all’incrocio di diversi dati anagrafici, patrimoniali e immobiliari tanto da scoprire anche l’accensione di mutui, da parte degli stessi assegnatari, per l’acquisto di una casa più grande e di maggior pregio. Perdendo di fatto ogni requisito per continuare ad usufruire di un alloggio popolare.
La vicenda non finirà qui dal momento che non resterà ristretta nell’ambito squisitamente amministrativo. Il Comune, infatti, invierà gli atti in Procura per accertare tutte le responsabilità e l’eventuale risvolto penale di alcuni comportamenti. «È una vergogna constatare che vi siano persone proprietarie di case, anche molto lussuose, che conservino il possesso delle case popolari a discapito di cittadini che vivono invece sulla soglia della povertà - tuona il vicesindaco e assessore al Patrimonio e all’Erp Vincenzo Brandi -. Non possiamo più tollerare situazioni di questo tipo. Siamo in piena emergenza abitativa e le amministrazioni interessate stanno compiendo tutti gli sforzi possibili per contrastare questo fenomeno. In questo quadro, che mette a dura prova le amministrazioni comunali sull’intero territorio nazionale, non consentiremo a nessuno produrre profitto sulla pelle degli altri. Ho deciso, a tal proposito, di interessare gli uffici della Procura della Repubblica per comprendere se vi siano i presupposti per ipotizzare un reato di natura penale. Non avrei difficoltà a parlare di una vera e propria truffa ai danni dello Stato. Sono indignato, come amministratore e come cittadino barese».
Una notizia che giunge proprio nel momento in cui si scopre, in chiave positiva, che la ripartizione Patrimonio-Erp negli ultimi tre anni è riuscita ad assegnare molte abitazioni alle famiglie aventi diritto. Più nel dettaglio, sono stati esauriti i nuclei con punteggi compresi tra i 15 e i 10 punti e in queste ore gli uffici stanno esaminando i casi di nuclei familiari cui sono stati attribuiti nove punti nella graduatoria generale. Inoltre, nei prossimi dodici mesi saranno consegnati diversi alloggi, e questo consentirà di dare un’ulteriore concreta risposta al problema della casa. Infatti, sono allo studio anche numerosi interventi, con Regione Puglia e Arca Puglia, per garantire un tetto alle nuove fasce di povertà rappresentate dai padri separati e dai single.