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Pertusillo: «La Ue chiede
nuovi chiarimenti»

 
Pertusillo: «La Ue chiede nuovi chiarimenti»

Così Bruxelles risponde a una interrogazione degli europarlamentari M5S Pedicini e D'Amato

Lunedì 03 Aprile 2017, 09:37

di Pino Perciante

VIGGIANO - La Commissione Ue chiede al Governo italiano una serie di nuovi chiarimenti sul Pertusillo. L’esecutivo europeo vuole spiegazioni sull’enorme chiazza di colore marrone apparsa nel lago a fine febbraio e ribadisce che sulla situazione in cui versa lo specchio d’acqua è in corso già da due anni un’indagine per stabilire la sussistenza o meno di elementi inquinanti.

Le notizie sono contenute nella risposta che la commissione di Bruxelles ha dato a un’interrogazione presentata un mese fa dagli europarlamentari del Movimento cinque stelle, Piernicola Pedicini e Rosa d’Amato. La commissione ha anche specificato che nel «valutare il rispetto delle norme di qualità delle acque, si basa sui dati e le informazioni comunicate dalle autorità competenti degli stati membri sulla base di parametri specifici stabiliti dalle norme nazionali». «Nel caso specifico del Pertusillo - ha aggiunto la Commissione - la risposta delle autorità italiane indicava che nel 2016 questi parametri erano stati pienamente rispettati».

Argomento dell’interrogazione presentata dai due europarlamentari del Movimento cinque stelle il recente incidente al Centro Olio di Viggiano con la perdita di greggio nel terreno. Nell’interpellanza i due pentastellati hanno chiesto di fare chiarezza su quanto accaduto visto che «contemporaneamente nelle acque dell’invaso si erano materializzate delle macchie di liquido anomalo scuro». Fino ad ora i controlli dell’Arpab, l’agenzia regionale per l’ambiente, hanno garantito la potabilità dell’acqua e attribuito la colorazione anomala alla diffusione di un’alga. Ma a rendere il quadro più complesso ci hanno pensato le analisi commissionate dall’associazione “Cova Contro” ad un laboratorio privato certificato. In alcuni campioni di acque superficiali il valore degli idrocarburi supera il limite di legge di 200 microgrammi per litro.

Idrocarburi non naturali – spiegano dall’associazione - ma derivanti dalle attività dell’uomo. Eppure, fino ad ora, le analisi di Arpab hanno escluso la presenza di idrocarburi oltre i limiti. Un altro tassello da chiarire nell’intricato mosaico del Pertusillo.

E intanto oggi in Regione è prevista una conferenza stampa per fare il punto sui controlli fatti dall’Arpab, a seguito della fuoriuscita di greggio da uno dei serbatoi. I tecnici dell’agenzia hanno effettuato prelievi dentro e fuori l’impianto per verificare la portata dell’inquinamento. Fino ad ora l’Eni ha individuato 22 pozzetti contaminati, all’interno e all’esterno della struttura, ma resta da capire quanto petrolio sia andato perso, dove sia andato a finire e come bonificare l’area.

La Regione ha bocciato la prima versione del piano di caratterizzazione presentato da Eni lamentando carenze da parte della compagnia petrolifera. L’incontro sarà anche l’occasione per elaborare una risposta politica a Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, che ha annunciato nuovi investimenti in Basilicata se ci sarà maggiore dialogo. Il governatore Marcello Pittella ha già detto che «viene prima la tutela di territorio e salute e poi tutto il resto».

Infine, la questione lavoro: sempre oggi è previsto un incontro tra Eni e sindacati per parlare dell’indotto del Centro Olio. Fim, Fiom e Uilm chiedono maggiore trasparenza nei cambi di appalto, dopo che, negli ultimi mesi, almeno 60 persone hanno perso il posto di lavoro.

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