Domenica 19 Ottobre 2025 | 03:53

Marsico Nuovo, la cattedrale
riapre 37 anni dopo il sisma

Marsico Nuovo, la cattedrale
riapre 37 anni dopo il sisma

 
Marsico Nuovo, riapre  la cattedrale dopo 37 anni

Domenica 02 Aprile 2017, 11:52

di Pino Perciante

MARSICO NUOVO - Ci sono voluti 37 lunghissimi anni perché a Marsico Nuovo fosse restituito uno dei suoi gioielli storici e artistici più importanti: l’inaugurazione ufficiale della concattedrale è prevista oggi , alla presenza del vescovo metropolita, Mons. Salvatore Ligorio, che per l’occasione aprirà la porta del tempio (fino al 23 aprile attraversandola si ottiene l’indulgenza plenaria) e celebrerà una solenne messa di consacrazione.

Ma l’arcidioscesi (Potenza, Muro Lucano e Marsico Nuovo) non ha inteso prolungare l’attesa. Ieri sono stati presentati i lavori di restauro eseguiti, iniziati nel lontano 1982. Infatti, la concattedrale, dedicata a San Giorgio Martire, è l’ultimo edificio ecclesiastico il cui restauro non era stato ancora completato a seguito del terremoto dell’80 che aveva gravemente danneggiato gran parte della struttura facendone crollare anche alcune parti (l’abside, il transetto e gli archi che sorreggevano la cupola).

A fare da Cicerone per la “Gazzetta” alla scoperta della ritrovata bellezza di questo monumento medievale, al quale fanno da contraltare nell’interno lo splendore e la vertigine dei rifacimenti di età neoclassica, provvede in primo luogo il soprintendente Francesco Canestrini. «Siamo partiti dal consolidamento statico e integrale dell’intero edificio – spiega – per passare poi al rifacimento delle coperture della zona absidale e del transetto. Il restauro è, quindi, divenuto integrale coinvolgendo la navata centrale e la cupola che sormonta il tempio».

E se i lavori, costati circa 5 milioni di euro (5.141.320), sono durati per così lungo tempo, la “colpa” è solo della discontinua disponibilità, nel corso degli anni, dei fondi necessari. Diversamente sarebbero bastati quattro – cinque anni. Ma tant’è. Attraverso il restauro sono venute e galla sorprese impreviste.

«È accaduto che durante gli interventi di rifacimento del pavimento – ricorda Canestrini – sotto il livello della cattedrale è affiorata la pianta originaria dell’edificio religioso: basilicale a croce latina, come quelle della tradizione benedettina. Ora – conclude Canestrini - sarebbe importante recuperare anche il palazzo vescovile e il seminario che affiancano la concattedrale». Il restauro è stato completato con 400 mila euro girati dalla Regione dal Fondo per lo sviluppo e la coesione che hanno coperto i lavori di manutenzione straordinaria delle coperture dell’Episcopio. Sempre con il Fondo sviluppo e coesione (800 mila euro) è stato finanziato anche il completamento della concattedrale di Muro Lucano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)