«Dalle risultanze rilevate dai vari soggetti preposti alla verifica e controllo della qualità delle acque e della sua potabilità, emerge che non ci sono rischi per la salute delle persone e che l’acqua distribuita è potabile». Lo spiega l’assessore regionale pugliese alle Risorse idriche e Tutela delle acque, Giovanni Giannini, in merito al sospetto inquinamento delle acque della diga Pertusillo in Basilicata, che rifornisce parte della rete idrica dell’Acquedotto pugliese.
Giannini, nel rendere note le risultanze del Tavolo tecnico tenutosi oggi con Arpa Puglia, Aqp, Sezione risorse idriche e direttore del Dipartimento Ambiente, ha assicurato che «la Regione Puglia e la Regione Basilicata, oltre all’intensificare i costanti e continui controlli di routine degli enti competenti, avvieranno un piano di controlli ed analisi eseguiti da soggetti pubblici terzi (Istituto superiore della sanità, Istituto zooprofilattico, ecc.) al fine di integrare i dati già acquisiti. Il programma - conclude Giannini - durerà almeno un anno, producendo riscontri già nei primi mesi e interesserà gli invasi pugliesi del Fortore e del Locone e quello lucano del Pertusillo».
Di diverso avviso il comitato «No scorie Trisaia» che in una nota chiede «in via precauzionale di vietare la pesca sportiva e le rispettive attività per evitare possibili problematiche legate alla tutela della salute pubblica finchè non sia fatta definitivamente luce sull’inquinamento del lago». «Se nel lago di San Giacomo di Fraele sulle Alpi è stata vietata la potabilizzazzione dopo lo sviluppo dell'alga rilevata nel Pertusillo - si legge in una nota - perché permettere ancora la pesca? Perché non applicare il principio di precauzione affinché si chiarisca tutto?».