BISCEGLIE - Sindacati in fermento per la procedura di vendita, ormai prossima alla fase conclusiva, della storica Casa della Divina Provvidenza. Si avvicina l’incontro che si terrà il 5 gennaio presso il Ministero per lo Sviluppo Economico a Roma tra il Commissario straordinario dell’Ente avv. Bartolo Cozzoli, i rappresentanti della “Universo Salute srl” (società in pectore per l’acquisto), i sindacati ed i funzionari ministeriali delegati. Sul tavolo delle trattative primeggia il futuro di circa 1.500 dipendenti distribuiti tra le sedi di Bisceglie, Potenza e Foggia.
Da parte dei sindacati Fials, Cgil, Cisl, Ui, Fsi, Ugl, Rdb c’è delusione per l’epilogo verso cui si sta andando incontro ed in una lettera aperta criticano la prospettiva di una gestione con fini di lucro e dunque di business dell’Opera fondata dal venerabile don Pasquale Uva ed il silenzio del mondo politico sulla vicenda. Tuttavia i sindacati si riservano di conoscere la proposta operativa del potenziale acquirente e le modalità di garanzia dei livelli di assistenza in favore degli ospiti ammalati e dei dipendenti.
Fuori dal coro delle organizzazioni sindacali è invece l’Usppi che non ha sottoscritto il documento unitario ma sarà presente all’incontro romano con il segretario nazionale Nicola Brescia, i due vice segretari Di Fonzo e Preziosa ed i segretari aziendali Papagni e Cassanelli per Bisceglie e Nicastro per Foggia. In una nota l’Usppi Puglia informa che «in data 27 dicembre è stata firmata e trasmessa la convocazione che dà l’avvio alla consultazione sindacale (prevista dall’art.47 della L.428/1990 e dall’art.42 del D.Lgs. 270/1999) per la cessione della Casa della Divina Provvidenza. Si tratta di una prima riunione nel corso della quale Universo Salute Srl illustrerà i contenuti essenziali dell’offerta d’acquisto, spiegando essenzialmente come salvaguardare i livelli occupazionali».
Per l’Usppi «l’accordo sindacale sul personale della CDP dev’essere preso entro il mese di gennaio 2017 – dichiara Brscia – per addivenire alla aggiudicazione definitiva ed alla cessione dei complessi aziendali (come già illustrato dal Commissario Cozzoli) si dovranno realizzare altre condizioni essenziali: verificare se eventuali aventi diritto ai sensi dell’art.11, comma 2, del DL 9/2014 (cooperative di lavoratori) eserciteranno il diritto di prelazione all’acquisto, rispetto all’offerta individuata; acquisire dall’aggiudicatario le fidejussioni bancarie a garanzia degli impegni assunti nell’offerta; addivenire alla sottoscrizione del contratto di cessione».
Infine l’Usppi conclude che «comunque vada, questa è la vittoria dei lavoratori del Don Uva e delle loro famiglie, che vedranno finalmente la luce dopo un lungo periodo d’incertezze e difficoltà».
lu.dec.