di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - In un decennio gli avvisi di accertamento sono più che raddoppiati, e nemmeno lo spauracchio di Equitalia sembrerebbe sortire più un effetto deterrente. La crisi colpisce duramente gli automobilisti pugliesi, almeno a giudicare da quanto sta accadendo con il bollo auto: il 15% dei proprietari di veicoli ormai non paga più, e sono ben 98mila quelli che rischiano la radiazione delle targhe per morosità. Ecco perché con l’ultimo bilancio la Regione ha tentato la carta della rottamazione: un segnale per favorire i cittadini, ma anche un modo per rivitalizzare il gettito.
In Puglia circolano 2.900.000 veicoli, un dato sostanzialmente costante nel corso degli anni. Gli accertamenti per la tassa auto del 1999 erano stati circa 190mila. Per il 2012, invece, lo scorso anno la Regione ne ha inviati ben 460.000: un aumento di quasi due volte e mezzo che la dice lunga sulle difficoltà di chi, pur possedendo un veicolo, non riesce a far fronte agli adempimenti tributari. Dimenticanza? Non proprio: prima di attivare le procedure di riscossione coattiva, la Regione procede con gli avvisi bonari. Per il 2012 sono state inviate 650.000 lettere di sollecito «soft»: vuol dire che quasi 200.000 persone hanno ottemperato, mettendosi in regola spontaneamente. Gli altri, pur sollecitati, hanno deciso di non pagare.
Dai dati della Regione, del resto, emerge che in materia di bollo auto i pugliesi non temono nemmeno Equitalia. Per ogni annualità di imposta viene effettuata l’iscrizione a ruolo di una quota variabile tra il 40 e il 60% degli avvisi di accertamento, per un valore che si è assestato mediamente sui 60-65 milioni di euro ogni anno. Sono cifre che la Regione iscrive in bilancio come crediti. Tuttavia Equitalia, mediamente, riesce a riscuoterne una piccola parte, cioè circa il 15%: non più di 8 milioni l’anno. Ecco perché nei conti della Regione c’è un carico di bolli non riscossi che ha toccato i 300 milioni, e che oggi è sceso a circa 170. Il resto dei soldi, probabilmente, non verrà mai incassato: si tratta di cittadini che pur avendo una automobile risultano nullatenenti, per cui pure le procedure di riscossione coatta falliscono o comunque vengono abbandonate in quanto ritenute non convenienti.
Anche per questo la Puglia, sulla scorta di quanto già fatto in Lazio, Lombardia e Campania, l’anno scorso ha attivato una possibilità prevista dal Codice della strada: la radiazione del veicolo per chi non ha pagato il bollo per tre anni consecutivi. Il procedimento riguarda a oggi 98mila persone proprietarie di circa 120mila veicoli, per i quali risultano evasi circa 87 milioni di euro. Per la gran parte (76mila proprietari) il debito è inferiore ai 1.000 euro, ma ce ne sono circa 5mila che ne devono oltre 2mila. Di fronte al rischio della radiazione delle targhe, da settembre a dicembre la Regione ha già incassato circa 6,5 milioni da chi ha deciso di mettersi in regola. Con la legge di bilancio i morosi hanno avuto altri 10 mesi (fino a ottobre), ma non è chiaro quello che accadrà: una parte consistente delle procedure di radiazione - si stima fino a 50mila - riguarda vecchie automobili, carrette che non circolano più, o anche veicoli rubati per i quali non è stata effettuata la perdita di possesso al Pra.
La tassa automobilistica genera ogni anno anche un discreto contenzioso tributario (per la Regione lo cura il funzionario Angelo Disanto), con circa 500 nuovi fascicoli ogni anno. Le vittorie dei contribuenti, però, sono molto poche: circa il 7-8% del totale, e quasi sempre sulla base di difetti nelle notifiche conseguenti al disallineamento tra gli archivi dell’anagrafe e quelli del Pra. Ma sul punto la Regione è ormai molto organizzata: grazie a una convenzione con una società del gruppo Poste, possiede l’archivio microfilmato di tutte le notifiche effettuate dal 1999 ad oggi, per cui molto spesso chi si rivolge alle Commissioni tributarie per contestare la ricezione degli atti viene condannato anche a pagare le spese. Altro tentativo molto comune, quello di eccepire la prescrizione triennale. Tuttavia la legge, e una sentenza di Cassazione, hanno chiarito che in materia di bollo auto il termine si intende «alla fine del terzo anno»: significa che per i bolli del 2013 la Regione aveva tempo a tutto il 2016, a prescindere dalla singola scadenza di pagamento.
Da pochi giorni, intanto, è legge la rottamazione dei bolli contenuta nel bilancio della Regione. Si tratta della possibilità di pagare le tasse automobilistiche arretrate senza interessi né sanzioni e spese di notifica: riguarda però solo chi ha subito una iscrizione a ruolo negli anni dal 2005 al 2016, dunque per i bolli non pagati dal 1999 al 2010. C’è tempo fino a tutto il 2017, ma prima di pagare sarà necessario attendere un regolamento attuativo che la giunta dovrebbe approvare nelle prossime settimane.