Ricostruiti due agguati

La vendetta degli scissionisti clan Conte a Bitonto: 3 arresti

Dalle primissime ore di stamane, a Bitonto, la Polizia di Stato sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di tre soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo di due tentati omicidi e di porto e detenzioni di armi da fuoco, il tutto aggravato dalle condizioni previste dall’art.7 L.203/91, cioè aver agevolato un clan mafioso. Le manette sono scattate ai polsi di Luigi Tropeano, 23enne, Vincenzo Surriano, 33 e Francesco Nartilla, 36.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile e dal locale Commissariato di P.S., supportate da attività tecniche e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno documentato la scissione ed il successivo conflitto avvenuto all’interno del clan “Conte” operativo nella zona 167 di Bitonto.
La frizione matura subito dopo l’operazione “Argo”, - portata a termine, il 24 agosto 2012, con l’esecuzione di due distinte misure cautelari nei confronti di 11 soggetti, - allorquando, il capo clan Domenico Conte, all’epoca detenuto, ritenne che i suoi uomini di fiducia non avessero gestito al meglio i traffici illeciti, in particolare la commercializzazione di sostanze stupefacenti; per cui,
dopo la sua scarcerazione, diede il via ad una drastica riorganizzazione del clan epurando alcuni elementi di spicco.
Ai destinatari della misura cautelare sono contestati: il tentato omicidio del boss 46enne Conte, capo dell’omonimo clan, avvenuto il 17 agosto 2015 (furono esplosi numerosi colpi, ma lui rimese illeso); il tentato omicidio di Vito Tarullo, 32 anni, e Arcangelo Vitariello, 20 anni, avvenuto il 18 ottobre 2015: dei vennero ferito all'intro di un luna park allestito per la festa patronale.

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