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«Offerte private non idonee le Sud-Est trasferite a Fsi»

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

«Offerte private non idonee le Sud-Est trasferite a Fsi»

Delrio ha firmato il decreto: entro il 15 settembre subentra Ferrovie dello Stato. «La società barese vale 130 milioni»

Venerdì 05 Agosto 2016, 09:28

20:57

BARI - Nessuna delle manifestazioni di interesse dei privati «presenta elementi minimi per essere considerata valida offerta determinata nell’oggetto, nei tempi e nei termini economici». Anche per questo le Ferrovie Sud-Est verranno affidate al gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, che si impegnerà «a provvedere nei termini di legge alla rimozione dello squilibrio patrimoniale della società trasferita». Il ministro Graziano Delrio ha firmato ieri mattina il decreto che suggella il salvataggio di Fse, da finalizzare entro il 15 settembre con le annotazioni nel registro delle imprese e la chiusura del commissariamento.

La società barese passerà dunque sotto il controllo del gruppo statale, che dovrà formalmente votare l’operazione in un prossimo cda. Tuttavia Delrio ha ottenuto l’assenso del ministero dell’Economia, proprietario di Fs, e dunque l’operazione non dovrebbe incontrare ostacoli. Ferrovie dello Stato potrà contare sui 70 milioni di contributo già stanziati in legge di Stabilità, ma si fa carico di un’azienda con un patrimonio negativo per circa 200 milioni di euro: dovrà dunque fornire garanzie presso il sistema bancario (buona parte della debitoria è nelle mani di Bnl) e anche in Tribunale, essendo stata presentata - dalla Procura di Bari - una istanza di fallimento per mancanza di continuità aziendale. Fissati questi numeri, il decreto parla di un trasferimento «effettuabile sostanzialmente a condizioni di mercato»: significa aver valutato le Sud-Est circa 130 milioni di euro.

Il commissario Andrea Viero e il suo vice Domenico Mariani, che ieri mattina ha presieduto la conclusione dell’assemblea convocata nella sede del ministero delle Infrastrutture, ritengono che Fsi rappresenti l’unica possibilità per mettere in sicurezza le Sud-Est e - soprattutto - per programmarne il rilancio. Ecco perché le ipotesi di una cessione ai privati non sono nemmeno state approfondite: il fattore tempo ha infatti suggerito a Viero, che in base alla legge doveva sottoporre al ministero un piano per la cessione, di puntare direttamente sulla soluzione pubblica. Soluzione che non dovrebbe poi porre nemmeno difficoltà dal punto di vista della concentrazione di mercato, anche se Fsi dovrà provvedere alla notifica all’Autorità antitrust.

La scansione temporale dovrebbe essere questa. Il 10 settembre ci sarà la convocazione del cda di Fsi per l’avvio dell’operazione. Poi verrà chiesto il parere del garante ed entro 5 giorni avverrà il trasferimento materiale delle quote. A quel punto cesserà il commissariamento e riprenderà vita il cda di Sud-Est, che rimetterà il mandato nelle mani del socio (non più il ministero delle Infrastrutture ma Fsi). Con questo schema, in appena 9 mesi sarà stata chiusa un’operazione di salvataggio che in casi analoghi ha richiesto anche dieci anni. E bisognerà cominciare a parlare di rilancio del servizio e di ammodernamento di bus e treni.

m.scagl.

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