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Sud-Est, firmato il decreto
per il trasferimento a Fsi

 

Giovedì 04 Agosto 2016, 17:16

22:13

BARI - Il decreto del ministro Graziano Delrio che dispone il trasferimento di Ferrovie Sud-Est al gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (Fsi) è stato firmato stamattina. Un rinvio di meno di 24 ore, dovuto alla necessità di apportare ulteriori correzioni al provvedimento anche a seguito del confronto con la società controllata dal ministero dell’Economia. «Fse rende noto - si legge nel comunicato - che in data odierna il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha emanato il decreto per il trasferimento delle azioni di FSE a F.S. S.p.a.. Tale trasferimento è stato anche oggetto di delibera da parte dell’Assemblea della Società così come previsto dal Decreto».

La presa d’atto del decreto di Delrio consente di garantire la continuità aziendale delle Sud-Est, che oggi presentano un bilancio gravato da forti perdite e un patrimonio netto negativo per circa 200 milioni di euro. Sarà proprio Fsi, acquisendo la titolarità delle quote oggi in capo al ministero delle Infrastrutture, a garantire la solvibilità dell’azienda barese che gestisce la rete concessa più importante d’Italia: la Procura di Bari, come ormai noto, ne ha chiesto il fallimento ritenendo la situazione economica molto grave.

La novità del decreto è che sono stati rivisti i tempi per completare l’operazione. L’iscrizione nel registro delle imprese del trasferimento, infatti, dovrà avvenire entro il 15 settembre. In quella data cesserà anche la gestione commissariale, e le Sud-Est saranno gestite da un consiglio di amministrazione di cui potrebbero far parte gli stessi attuali commissari. Il decreto disporrà l’«intestazione delle partecipazioni costituenti l’intero capitale sociale» di Sud-Est a Fsi. Un passaggio apparentemente a costo zero, ma nei fatti Fsi dovrà farsi carico del debito pregresso e potrà contare sui 70 milioni già stanziati per il salvataggio in legge di Stabilità. Dopo la firma di Delrio, il decreto dovrà ottenere la registrazione da parte della Corte dei Conti. Ma a quel punto potrà già essere trasmesso a Fsi, che dovrebbe tornare a riunire il cda il 13 settembre.

A Bari non solo erano con il fiato sospeso i 1.300 dipendenti delle Sud-Est. Anche i pendolari aspettano miglioramenti nella qualità del servizio. La decisione di affidarsi a Fsi - aveva spiegato Delrio - nasce proprio dalla volontà di avere un partner affidabile e subito pronto a farsi carico dell’azienda. Nelle scorse settimane sono state condotte le due-diligence sia sull’aspetto tecnico (infrastruttura e treni) che sui conti, ed è probabile che Fsi abbia già pronto un piano di interventi: potenziamento, ma anche razionalizzazione e taglio dei rami secchi che sulla rete Sud-Est certo non mancano.

Nel frattempo già nel corso dell’estate Viero dovrebbe avviare l’azione di responsabilità a carico dell’ex amministratore Luigi Fiorillo e degli ex dirigenti cui il ministro Delrio ha deciso di chiedere conto per il buco milionario delle Sud-Est: 300-350 milioni di euro di debiti accumulati in un decennio di spese pazze, dalle consulenze facili alle esternalizzazioni. L’azione di responsabilità potrebbe dover supplire a quella della Corte dei Conti, se la Cassazione dovesse decidere che i giudici contabili - come ritiene la difesa di Fiorillo - non abbiano giurisdizione su una società del ministero.

m.s.

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