Conte batte il Belgio l'Italia parla pugliese

La «mano» del ct fa la differenza. E il leccese Pellè subito a segno

LIONE - Due lampi di Giaccherini e Pellè illuminano la notte azzurra a Lione, accendendo così le speranze di un inopinato europeo da protagonista per l’Italia da tutti snobbata alla vigilia. In una serata dalle strane suggestioni, anche climatiche (prima un diluvio tropicale, poi l’aria tersa del nord) la squadra di Conte viene a capo dell’impegno presumibilmente più difficile del girone.

Ma l’Italia vista ieri sera se manterrà le promesse non dovrà certo puntare al passaggio del turno con il ripescaggio delle terze classificate, per il quale potrebbero bastare tre punti: è, al contrario, con la Germania campione del mondo l’unica rappresentativa a non avere vinto di misura. E soprattutto è apparsa una squadra: con limiti tecnici evidenti, ma con un carattere e una personalità che si esaltano nei difensori e nel metronomo-gladiatore De Rossi oltre che nella vivacità di Candreva.

La manovra belga, impantanata nella densità a centrocampo degli azzurri, non fluiva e riusciva a produrre solo un paio di tiri pericolosi da lontano, entrambi di Nainggolan, di gran lunga i migliore dei suoi nella prima fase: al 10’ era bravo Buffon a deviare in angolo, al 22’ la palla calciata dal romanista finiva direttamente fuori, anche se di poco. L’Italia per parte sua si faceva viva dalle parti di Courtois con un tiro vero per la prima volta al 29’ (Pellè calciava a giro, palla a 50 centimetri dal palo. Poi però trovava il colpo d’incontro, potentissimo: un lancio da quarterback di Bonucci attivava in area Giaccherini, bravo a sfruttare un’indecisione di Alderweired: stop perfetto di sinistro del bolognese, e tocco vincente di destro sull’uscita di Courtois. Insistevano, gli azzurri: e mancavano di poco il raddoppio, prima con una botta di Candreva parata e poi con uno sciagurato colpo di testa di Pellè, liberato da Parolo. Ma chiudevano il tempo inopinatamente in vantaggio. La ripresa si apriva con un paradosso: un errore di Darmian in attacco innescava un contropiede bega che portava al tiro da solo davanti a Bffon Lukaku, il cui tiraccio apriva il cuore dei tifosi azzurri alla speranza. Un minuto dopo Pellè falliva anca la realizzazione da due pass su cross di Candreva (bravo anche Courtois in tuffo).

Conte decideva comunque che la sofferenza di Darmian sulla sinistra era troppa, e lo sostituiva al 13’ con De Sciglio. Il Belgio premeva, ma trovava un’opportuntà vera solo al 37’ su cross di Hazard spizzato malamente da Origi. Poi al 39’ Courtois salvava su gran tiro di Immobile, lanciato in contropiede, replicando la prodezza su tocco ravvicinato di Parolo un minuto dopo. Ma il raddoppio azzurro, meritato, era solo rinviato: in pieno recupero Candreva innescava Pellè che da due passi al volo di destro dava il via alla festa dei sostenitori italiani.

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