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Fecondazione assistita Tra Sì e No il dibattito sul referendum si infiamma su Internet

 

Domenica 22 Maggio 2005, 12:17

11 Maggio 2025, 19:49

ROMA - Era partito in sordina il dibattito sulle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistite (PMA) in vista del referendum del 12-13 giugno, ma nelle ultime settimane, mentre in Tv continuano a passare solo schede informative asettiche e opinioni di politici di partito, l'Italia si è scoperta con una gran voglia di discutere dei temi, dei problemi e sì, anche delle paure suscitate dalla riproduzione artificiale e dalla ricerca scientifica.

La sfida referendaria si gioca sulla Grande Rete, con Forum, passaparola on-line, cartoline virtuali, rubriche di testimonianze e blog.
I due schieramenti si sono entrambi attrezzati per la battaglia on-line: i fautori del «Si» ai quattro quesiti operano attraverso due siti (www.4si.it e lucacoscioni.it) collegati alla rubrica «Io non mi astengo» e al «tam-tam blog» (4si.it/feed/creailtuobox.php) cui hanno aderito oltre 280 blog.

Il fronte del «No», che preferisce fare campagna per l'astensione in modo da fare mancare il quorum, ha a sua volta un suo sito di «battaglia» (www.comitatoscienzaevita.it) che fa riferimento al professore Bruno Dallapiccola. Il sito ha lanciato il banner, scaricabile gratuitamente, «Sulla Vita non si Vota», slogan che negli ultimi giorni è comparso anche sui manifesti che tappezzano le strade delle città italiane. Tra gli altri indirizzi dei gruppi che difendono la Legge 40, in primo piano www.webcattolici.it, che riporta integralmente il testo del cardinale Camillo Ruini che inviata all'astensione.

Tuttavia le opinioni, come si sa, sono trasversali, e ci sono anche i cattolici per il «Sì»: le loro argomentazioni sono su www.grazieallavita.org.

Ma per entrare nel merito dei contenuti del dibattito, bisogna cercare soprattutto nelle pagine dei libri. E qui la scelta appare variegatissima. Per un primo orientamento di massima su uno dei punti più cruciali della legge 40, quello sulle cellule staminali - e quindi sulla possibilità e legittimità di produrre, impiantare, conservare o distruggere gli embrioni concepiti in provetta - una buona guida è il testo di Demetrio Neri, docente di bioetica all'Università di Messina e direttore, con Maurizio Mori, della rivista «Bioetica»: «La bioetica in laboratorio. Cellule staminali, clonazione e salute umana» (Laterza, 1995) che ha una prefazione di Rita Levi-Montalcini.
Neri si rivolge ai non addetti ai lavori e racconta con chiarezza l'appassionate percorso scientifico delle conoscenze biologiche, dalla civilità greca ai nostri giorni, prima di addentrarsi nel complesso territorio della bioetica e nei problemi legislativi: quelli della regolamentazione della ricerca e delle pratiche mediche per la riproduzione e la cura di patologie molto gravi.
Sul versante più scientifico, ma con un tono altrettanto accessibile, si colloca invece il volume di Angelo Vescovi, scienziato di fama internazionale e, tra l'altro, consulente della pontificia Accademia per la Vita: «La cura che viene da dentro. La grande promessa delle cellule staminali e le alternative alla clonazione» (Mondadori, 2005).

Per affrontare invece il quadro legislativo in un discorso comparato con gli altri paesi europei e con gli Stati Uniti bisognerebbe partire da alcuni testi di sintesi che sono i punti di riferimento di teorici, scienziati e legislatori: per l'Italia, la ormai famosa «Relazione Dulbecco» (Ministero della Sanità, 23 dicembre 2000); per l'Unione Europea fanno testo i rapporti del Gruppo Europeo sull'Etica («Ethical Aspects of Research Involving the Use of Human Embryos», Bruxelles novembre 1998 e «Ethical Aspects of Human Stem Cell Research and Use», Bruxelles, novembre 2000). Negli Stati Uniti, l'Amministrazione Bush ha messo dei limiti al finanziamento delle ricerca sulle cellule staminali da embrioni - e minaccia di inasprirli ulteriormente dopo gli ultimi sviluppi delle tecniche di clonazione - ma i testi di riferimento formale restano ancora quello prodotto nel 2000 dell'Istituto Nazionale di Sanità (National Institutes of Health, «Guidelines for Research Using Human Pluripotent Stem Cells», Washington 25 agosto 2000) e quello della Commissione Consultiva di Bioetica dello stesso anno (NBAC, «Ethical Issues in Human Stem Cell Research», Rockville, Maryland, giugno 2000). Importante, perchè il dibattito in Gran Bretagna aveva fatto da battistrada in Europa, il rapporto della «Commissione Nuffield» sulla bioetica: «Stem Cell Therapy: the Ethical Issues» (Londra, aprile 2000), cui andrebbe affiancato il testo di Mary Warnock, prima presidente della commissione britannica sulle tecniche riproduzione assistita, pubblicato in Italia nel 2004: «Fare bambini» (Einaudi, 2004).

La posizione della Chiesa cattolica è espressa nei due documenti della Pontifica Accademia della Vita: «Dichiarazione sulla produzione e sull'uso scientifico e terapeutico delle cellule staminali embrionali umane» (2000) e «Cellule staminali umane autologhe e trasferimento di nucleo», Roma, 2001. Cui sarebbe utile accoppiare il volume collettaneo «Scienza, tecnica e rispetto dell'Uomo. Il caso delle cellule staminali» a cura di S.Zaninelli (Vita e Pensiero, 2001). Di notevole interesse - anche per non dimenticare che l'opinione della chiesa cattolica è quella di una Chiesa tra altre in Europa e nel mondo - anche la posizione espressa dal Gruppo di studio della Tavola Valdese sui problemi posti dalla scienza in «La procreazione medicalmente assistita» (Bioetica, n.4, 1999).

Nutritissima poi la produzione del fronte più trasversale di tutti i fronti - etico, politico, scientifico - cioè quello delle donne che, poco visibili nei media, sono in realtà al cuore dello scontro simbolico e pratico dell'intera materia relativa alla procreazione. Perché, dicono laiche, cattoliche e femministe, si «nasce da donna» e la riduzione del corpo femminile a mero contenitore del feto che la scienza sembra perseguire e sempre più spesso attuate, nega una verità lapalissiana: è solo la donna, finora, a «dare la vita», ovunque e comunque si incontrino gli ovuli e gli spermatozoi. I due testi di riferimento, in largo anticipo rispetto al dibattito suscitato dall'avvento della ricerca sulle staminali, restano «Madre provetta» a cura di Franca Pizzini e Lucia Lombardi (Franco Angeli, 1994) e «L'eclissi della madre.
Fecondazione artificiale, tecniche fantasie e norme» di Maria Luisa Boccia e Grazia Zuffa (Pratiche edizioni, 1998). Cui se ne sono aggiunti decine di altri negli ultimi due anni, tra i quali il volume collettaneo «Un'appropriazione indebita. L'uso del corpo della donna nella nuova legge sulla procreazione assistita» (Baldini Castoldi Dalai, 2004), «La fecondazione proibita» di Chiara Valentini (Feltrinelli, 2004) e «Bioetica e procreazione assistita» di Vittoria Franco (Donzelli, 2005) che mette a tema il quadro dei diritti in gioco rispetto ai principi della libertà e della responsabilità. Per le profonde implicazioni che gli sviluppi tecnico-scientifici sulla procreazione hanno sull'immaginario e la produzione culturale di massa (fantascienza, cinema, video-giochi, fumetti e cartoni animati) resta di riferimento il volume di Rosi Braidotti «Madri Mostri e Macchine» (1996, ne uscirà per manifestolibri una nuova edizione riveduta e ampliata all'inizio di giugno) mentre è in fase di stampa il volume collettaneo «Si può. Procreazione assistita: norme, soggetti, poste in gioco» curato da Simona Bonsignori, Ida Dominijanni e Stefania Giorgi, che esamina gli aspetti più politici delle scelte in campo per il referendum ma anche, soprattutto, per il dopo, qualsiasi sia il risultato del voto. Il volume sarà venduto insieme al quotidiano «il manifesto» il 31 maggio, per arrivare poi in libreria a partire dal 5 giugno.

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