Muti si dimette dalla Scala

MILANO - Riccardo Muti ha comunicato al presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala, il sindaco di Milano Gabriele Albertini, ai componenti del consiglio e al sovrintendente, le proprie dimissioni da direttore musicale, incarico che ricopriva dal 1986.

Questo il testo del comunicato diffuso dal Teatro alla Scala: «Il Maestro Riccardo Muti ha comunicato al Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala, dottor Gabriele Albertini, ai componenti del Consiglio e al Sovrintendente, le proprie dimissioni da Direttore Musicale, incarico che ricopriva dal 1986».
«E' una scelta obbligata - ha dichiarato Muti - malgrado le attestazioni di stima espresse nei miei confronti dal Consiglio di Amministrazione, l'ostilità manifestata in modo così plateale da persone con le quali ho lavorato per quasi vent'anni rende davvero impossibile proseguire un rapporto di collaborazione che dovrebbe essere fondato sull'armonia e sulla fiducia. Fare musica insieme non è soltanto un lavoro di gruppo, richiede, nella condivisione, stima, passione e intesa, sentimenti che ho creduto essere la costante di questi venti anni di lavoro al Teatro alla Scala».

ALBERTINI, GRAVE PERDITA PER MILANO
«Il mio augurio - ha dichiarato Albertini - è che il Maestro Muti possa continuare in futuro la propria collaborazione con la Scala, anche se con un ruolo diverso da quello ricoperto negli ultimi vent'anni, in modo da non sottrarre completamente al teatro lirico più importante del mondo il patrimonio della sua straordinaria sensibilità d'artista e della sua ricca esperienza e professionalità di impareggiabile musicista».
Il sindaco, riferisce un comunicato di Palazzo Marino ha «poi stigmatizzato il clima di intolleranza e aggressività fomentato da alcune componenti delle maestranze artistiche e tecniche del teatro».
«Un clima così corrosivo - ha sottolineato il sindaco Albertini - da precludere all'impegno del Consiglio di Amministrazione e all'intelligente lavoro svolto dal Prefetto ogni soluzione della crisi, e soprattutto da fiaccare la volontà del Maestro Muti di continuare a dirigere un'orchestra senza più armonia».
Per questo, ha osservato Albertini, «oggi Milano e la Scala non perdono solo un grande direttore d'orchestra. Oggi soccombe in modo tristemente eclatante una fondamentale caratteristica dello stile ambrosiano: la capacità di superare i particolarismi in vista del bene comune».

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