Il caso
Bari, c'è un'altra inchiesta sulle elezioni 2019: voti pagati per Maurodinoia al Municipio 3
Sei persone indagate per aver pagato le preferenze a favore di una 19enne candidata con Sud al Centro al municipio di Carbonara. Il terzo fascicolo su voti comprati è partito da una denuncia su Facebook
BARI - C’è una terza indagine che riguarda voti comprati e venduti durante le elezioni comunali 2019 di Bari. È un fascicolo della Direzione distrettuale antimafia, affidato al pm Federico Perrone Capano, nato dalla denuncia lanciata su Facebook da una candidata della Lega al Municipio I e dalla risposta data sotto il post da un’altra persona: «A Ceglie hanno risolto il problema, tu se non puoi andare a votare basta che tramite Whatsapp gli mandi la foto del documento di identità e tessera elettorale e votano loro al posto tuo e pensa che bello ti pagano anche 50 euro».
L’indagine è andata in discovery perché l’informativa predisposta dalla Digos è stata depositata insieme agli atti della misura cautelare nei confronti di Sandro Cataldo e altre 10 persone (uno in carcere, sette ai domiciliari, due divieti di dimora).
L’autrice del commento sotto il post della candidata della Lega è stata infatti sentita, a maggio 2019...