«Voglio la verità», è l’urlo di dolore di una mamma che – da poco piú di un anno – cerca giustizia per il figlio, morto in un incidente stradale, nelle Marche, durante uno stage di alternanza scuola-lavoro quando ancora non aveva compiuto 17 anni.
Mamma Francesca e papà Sabino, di origini pugliesi, non si danno pace e ancora di più ora che le indagini sono state chiuse con un unico indagato, il conducente del furgone a bordo del quale viaggiava il figlio Giuseppe Lenoci. Lui il 14 febbraio 2022, su disposizione del titolare dell’azienda in cui svolgeva il suo tirocinio, accompagnò un operaio a effettuare un intervento di manutenzione caldaia. Al ritorno lo schianto.
Per la prima volta da quel giorno, Francesca e Sabino trovano la forza di parlare e lo fanno con la Gazzetta del Mezzogiorno.
Francesca, voi ritenete che ci siano altre responsabilitá oltre a quella dell’uomo che era al volante del mezzo
Sì. Mio figlio era impegnato in uno stage e quel giorno era solo con quell’operaio. Era minorenne e a 70 km di distanza dalla sede. Dove erano i tutor della scuola e dell’azienda? Il titolare ha una sua responsabilità in tutto questo? Giuseppe poteva uscire effettivamente o doveva restare in sede? Noi pensiamo che ci siano tanti punti oscuri ancora e che non siano stati esaminati. Questo ci ha portato a opporci alla chiusura delle indagini. Da allora cerchiamo solo la veritá...
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