Nessuna marcia indietro sulla riforma delle intercettazioni. Le polemiche, rinfocolate dalla centralità che hanno avuto le conversazioni captate nella cattura dopo 30 anni di latitanza di Matteo Messina Denaro, non sembrano scalfire la determinazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. «Andremo avanti sino in fondo, non vacilleremo e non esiteremo» ha più volte sottolineato.
Certo, nelle ultime ore, incalzato dalle critiche, pressato dal dibattito politico, il Guardasigilli è stato costretto a smussare la sua decisione: «Nessuno vuole limitare l’uso di questo strumento nelle indagini di mafia e terrorismo e anche per reati satelliti di questi fenomeni perniciosi» ha detto al Senato. Tante sono le critiche che sono giunte al ministro Nordio dai banchi delle opposizioni. Non tutte però: arrivano parole di apprezzamento da Azione e Italia Viva, che all'esito del dibattito sulla relazione del ministro incassano l'approvazione della loro mozione assieme a quella della maggioranza. Il sigillo lo ha messo Carlo Calenda con un tweet in cui ha definito «condivisibile» l'intervento di Nordio e «attuabile» una collaborazione sulla giustizia penale...
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