BARI - Seduti allo stesso tavolo, per dimostrare – plasticamente – quella che è stata definita «un’intesa che va avanti dal 1994, sono quasi trent’anni che siamo sempre gli stessi, siamo uniti, a differenza di quanto accade dall’altra parte, dove ci sono liti e separazioni». I quattro partiti di centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati – si sono riuniti per presentare ufficialmente i quindici candidati (dieci per la Camera e cinque per il Senato) della coalizione nei collegi uninominali e per lanciare, ancora una volta, la sfida in vista delle politiche del 25 settembre.
«Siamo uniti nei programmi e negli ideali – ha spiegato Marcello Gemmato, coordinatore regionale dei meloniani – rappresentiamo un’unità di forma e di sostanza, questo centrodestra governa in quindici regioni su venti in Italia e pensiamo che stia per governare anche l’Italia, dopo dieci anni di Pd e di centrosinistra». Quello che il centrodestra unito insegue è «un cambio di passo, con un governo finalmente eletto dal popolo – ha precisato Gemmato – che può sembrare una cosa scontata in democrazia, ma bisogna ricordare che in Italia, negli ultimi dieci anni, non ha governato chi ha vinto le elezioni». «Negli ultimi due anni e mezzo – gli ha fatto eco il segretario della Lega Roberto Marti - abbiamo dato prova di grande solidità tra i partiti del centrodestra, tra le segreterie regionali e i territori, oggi ci presentiamo con tutti i candidati dei maggioritari, con un’unitarietà con non è solo dei simboli ma è anche dei programmi». Il convitato di pietra, ovviamente, è, ancora una volta, il governatore Michele Emiliano, sempre al centro delle polemiche del centrodestra, e, in particolare, la scelta di candidare Claudio Stefanazzi, suo capo di Gabinetto, per alimentare – hanno affermato i rappresentanti del centrodestra - giochi di potere. Parrebbe, infatti, che ci sarebbero alcune manovre di avvicinamento ai sindaci, «il che vuol dire – ha polemizzato il commissario regionale di Fi Mauro D’Attis – che se voti per il capolista del Pd a Brindisi e a Lecce ovvero il capo di Gabinetto di Emiliano, continuerai ad avere i favori della Regione e quindi del potere della Regione, sta avvenendo questo, credo – ha aggiunto - che in Puglia la situazione stia degenerando». Non è stato più morbido Luigi Morgante, segretario regionale di Noi moderati, che è partito all’attacco ricordando che «il governatore della Basilicata ha permesso ai cittadini di risparmiare il 50% sulle bollette, cosa che invece non avviene in Puglia pur avendo la Tap. Noi cerchiamo di portare in Puglia esempi virtuosi – ha concluso - come quello della Basilicata governata dal centrodestra».
Per quanto riguarda poi, nello specifico, i candidati dei collegi uninominali, per FdI alla Camera correranno Eugenia Roccelli (Foggia), Giandiego Gatta (Cerignola), Mariangela Matera (Andria), Dario Iaia (Taranto), Saverio Congedo (Lecce) mentre al Senato ci saranno Annamaria Fallucchi (Foggia), Filippo Melchiorre (Bari – Molfetta) e Vita M. Nocco (Taranto-Brindisi); per Fi alla Camera correranno Rita Dalla Chiesa (Molfetta) e lo stesso D’Attis (Brindisi) mentre al Senato Francesco Paolo Sisto (Bari-Bat); per la Lega alla Camera correranno Davide Bellomo (Bari) e Rossano Sasso (Altamura) mentre al Senato, Marti sarà nel collegio Lecce-Galatina, infine Alessandro Colucci sarà il candidato esponente di Noi Moderati per la Camera nel collegio di Galatina.
