il caso
Conte arriva in Puglia, risolto il «giallo» di Santeramo
La tappa era saltata insieme a Barletta, poi la correzione del tour. Dell’Olio: fanno girare chat interne
«Non sono affatto contro il presidente. Anzi le mie rimostranze sono a tutela di Conte, che non si può occupare di organizzare il tour elettorale. Con il mio intervento è stato evitato un incidente diplomatico»: Gian Mauro Dell’Olio, senatore del M5S, è stato il megafono del malcontento della base grillina per il programma elettorale di Giuseppe Conte in Puglia. I critici sottolineano che in un primo momento aveva evitato appuntamenti nei comuni dove il Movimento corre da solo contro destra e sinistra. Dopo i mugugni nella chat interna dei parlamentari e degli eletti pugliesi, nell’itinerario dell’ex premier è stata inserita la tappa di Santeramo (dove c’è la candidata sindaco Maria Anna Labarile) e ci sarà anche un incontro con i dirigenti e portavoce di Barletta (qui la candidata sindaco è Maria Angela Carone). Di chi è la responsabilità della iniziale mancata presenza di Conte a Barletta e Santeramo?
«Non so di chi è la colpa. Sapevo - spiega il senatore barese - che gestiva il tutto a livello nazionale Riccardo Ricciardi, vicepresidente, ma quando gli ho chiesto lumi, non mi ha dato riscontri. Forse l’elenco delle tappe sarà stato redatto da qualcun’altro. C’era però un errore gigante». E si è intervenuti. «Sì, perché l’ex premier ora sarà a Santeramo, dove c’è una nostra amministrazione uscente. Per quanto riguardo Barletta, cercherà di incontrare gli attivisti della città della Disfida». A Santeramo, anche grazie al suo apporto, sono stati coinvolti molti delusi del Movimento: «Dopo l’ingresso in maggioranza alla regione, alcuni si erano allontanati. Con Conte si sono sentiti di nuovo coinvolti. E si sono candidati in una civica nel comune murgiano, a sostegno della nostra candidata». Tanto rumore per nulla? «Non so chi si preso la briga di prendere le dichiarazioni di una chat interna e mandarle alle agenzie. Forse qualcuno che vuole danneggiare Conte». Il M5S ha bisogno di una organizzazione interna più curata? «Il presidente lo ha detto conte a Todi: dopo le elezioni ci saranno anche nuovi referenti regionali. Non si può andare avanti senza una struttura periferica. Per Santeramo non so se volontariamente qualcuno ha escluso in primo momento la tappa o se se ne è dimenticato: venerdì ho visto che avevano recuperato la tappa di Castellaneta e mi sono preoccupato. Conte non poteva non andare da un sindaco uscente, poteva passare il segnale che il M5S non avesse operato bene a Santeramo. Era impensabile».
Resta il mistero. Chi ha preparato il programma? «Bisogna scoprire chi ha gestito l’agenda. Io no. È stato proposto all’ex premier un giro assurdo, arrivando da Catanzaro». Per concludere, quanti sindaci avrà il M5S in Puglia dopo questa tornata? «Mi auguro che dove abbiamo amministrato, i cittadini ci premino. In particolare a Santeramo, dove abbiamo il bilancio in utile per quasi due milioni di euro. Spero che in campagna elettorale pesino i fatti e le realizzazioni e non le promesse farlocche».