Citando il motto del «NYT»: la Puglia è tra «tutte le notizie che vale la pena stampare» o «su cui vale la pena cliccare». Si pensa, si spera ancora così di poter fare la differenza e di consolidare la consapevolezza del brand (con la Basilicata), di destagionalizzare e delocalizzare i flussi provenienti dal resto d’Italia e da tutto il mondo. Siamo orgogliosi di vedere le nostre terre celebrate in ogni dove, siamo delusi quando invece i turisti «mordono e fuggono» davanti a usi, costumi e mentalità che non vorremmo mai più e nonostante siti quali Castel del Monte, il Castello Svevo di Bari, il MarTa e Taranto, il barocco leccese.
Tra balzi in avanti e tonfi all’indietro, il puntare non solo sul sole e sul mare è al momento una grande opportunità mancata. I problemi restano nell'accoglienza e nella possibilità che i numeri dei visitatori siano ancor più stabilizzati verso l'alto con la necessità di cercare una diversificazione dell'offerta. Posti di lavoro, nuovi metodi di comunicazione, trasparenza. Soprattutto idee e organizzazione moderna, investendo meglio e in modo più attento le risorse. Vuol dire finalmente fare del turismo un benessere diffuso, anche quando per raggiungere quest’ultimo occorre qualche sacrificio.
Al Museo Nicolaiano di Bari un tuffo nella storia del Santo (di Rita Schena)
Sono tra i monumenti più iconici di Bari e tra le mete che non si possono non vedere se sei un turista in visita in città: la Basilica di San Nicola e il Castello svevo con i loro secoli di storia, incarnano tutta la tradizione culturale locale e incantano chiunque.
La Basilica come luogo di culto è aperta ogni giorno dalle 7.15 alle 20.30, tenendo presente che già dalle 7.30 iniziano le funzioni religiose. Si può visitare liberamente senza alcun biglietto o prenotazione, nel rispetto delle norme anticovid e di chi è presente in preghiera. Non c'è un servizio guide turistiche in loco, ma si può prenotare collegandosi per tempo sul sito www.basilicasannicola.it uno spazio digitale da dove è possibile anche compiere un tour virtuale con immagini immersive a 360 gradi e direttamente da casa.
Per chi visita la Basilica una tappa quasi obbligata è il Museo Nicolaiano a pochi passi di distanza nel centro storico e dove sono conservate le opere artistiche legate alla secolare storia della Basilica e al culto dei fedeli verso il santo di Myra. Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 in orario continuato, il suo giorno di chiusura è il mercoledì, con aperture straordinarie il 25 aprile e primo maggio. È presente una guida a disposizione dei visitatori anche se il consiglio è sempre lo stesso: meglio telefonare qualche giorno prima e prenotare, per essere sicuri della piena disponibilità. Il biglietto di ingresso intero costa 5 euro, 3 euro il ridotto per gli over 65 e in caso di gruppi con più di 10 visitatori. È stata realizzata una app scaricabile sul cellulare che funge da audio guida e serve anche per effettuare le prenotazioni.
Differente il discorso per il Castello svevo. Le porte sono sempre aperte tranne il 25 dicembre e primo gennaio, oltre alla chiusura settimanale che è il martedì. Gli orari sono dalle 9 alle 19, con ultimo ingresso previsto entro le ore 18. Non c'è un servizio guide turistiche e neanche di audio guide, per problemi sanitari legati all'emergenza Covid. Il biglietto di ingresso è gratuito fino ai 18 anni di età, costa due euro per i giovani tra i 18 e i 25 anni, sei euro per gli over 25. È fortemente consigliato anche per il Castello effettuare la prenotazione on line e sinceramente in questi anni di pandemia siamo un po' tutti abituati a farlo.
Per il servizio guide in città sono molte le cooperative che forniscono il servizio. Per un paio di ore il costo medio di una guida privata a disposizione varia tra i 50 e i 100 euro.
Lucera, l'anfiteatro romano fa solo «mezza giornata» (di Filippo Santigliano)
La Capitanata è ricchissima di siti archeologici, castelli, chiese e musei. Tra le località che potrebbero fare molto di più figura ad esempio Lucera, dove c'è il più grande anfiteatro romano del Sud. Ebbene, alla criticità rappresentata dall’apertura limitata a mezza giornata (ore 9-13 dal martedi al venerdi), si cerca di porre rimedio il sabato e la domenica, con i cancelli che si schiudono anche nel pomeriggio (ore 16-19). Però, attualmente, il problema maggiore per l’accesso ai monumenti di Lucera è rappresentata dalla modalità di pagamento: l’ingresso costa 3 euro (pacchetto promozione a 6 euro per il tris «anfiteatro+fortezza svevo-angioina+museo civico»), ma paradossalmente l’acquisto è consentito all’esterno dei siti, mediante il sistema Pago PA. Sicuramente non consono al visitatore che deve recarsi presso gli esercizi pubblici, bar e tabacchi, abilitati. A volte, neanche tanto vicini ai siti culturali e per di più chiusi nei festivi. Per ovviare, si reclama da tempo l’installazione dei «pos», con carte di credito e bancomat. L’assessore alla cultura, Antonella De Sabato, non sa proprio a quale santo votarsi e assicura che nelle prossime settimane porrà rimedio. Così da non scoraggiare i turisti, con l’avvento della stagione estiva. Chissà. Meno male che lunedi 25 aprile, in concomitanza con la giornata festiva, i monumenti eccezionalmente saranno fruibili dalla ore 9 alle ore 13, bissando così l’apertura del giorno di pasquetta. Ma è solo un pannicello caldo. Le guide comunali, presenti all’interno di tutti i siti da visitare, sono gratuite. Tuttavia da qualche tempo è fiorente l’attività di giovani laureati che a favore di gruppi organizzati prestano un servizio a pagamento con relativo mini-tour.
A Manfredonia da poco ha riaperto il castello svevo angioino che ospita il museo archeologico nazionale con le stele daunie. Il museo è aperto dal martedì alla domenica con 3 ingressi accompagnati per massimo 30 persone, dal personale del museo. Il week end di Pasqua è stato a dir poco mortificante a conferma dell'assenza totale di qualsiasi coordinamento e promozione, con appena 69 biglietti (costa 5 euro) staccati a Pasqua e 80 a Pasquetta. A Manfredonia, sulla strada che conduce a Foggia, c'è il Parco archeologico di Siponto aperto da mercoledì a domenica con orario 12,30 – 21,30 (chiuso lunedì e martedì). Nel giorno di Pasqua il parco, anche per la presenza della chiesa-installazione di Tresoldi, ha fatto registrare qualche numero più confortante: 174, di cui 107 a pagamento. Non ci sono visite guidate.
L'onda lunga della moda e Castel del Monte rivive (di Nico Aurora)
L’onda lunga del ponte pasquale si riverbera su quello della Liberazione, ponendo più che mai al centro dell’attenzione dei visitatori musei e poli culturali della Bat e dei suoi capoluoghi. Gli eventi appena trascorsi, come la visita di Alberto di Monaco, e quelli in arrivo, come la presentazione della collezione Gucci a Castel del Monte, hanno anche ulteriormente favorito la loro promozione.
A Trani la cattedrale sul mare si prepara ad essere presa d’assalto dai turisti nonostante le limitazioni nella basilica superiore, la parte finale della quale non è accessibile per il cantiere dei lavori di riparazione del tetto del transetto. Ci si può pertanto soffermare nella prima parte delle tre navate, ammirare la porta musealizzata di Barisano da Trani e accedere (a pagamento) al campanile per ammirare il panorama di porto e città. Sono disponibili ovviamente le cripte inferiori e l’ipogeo di San Leucio. A pochi passi dalla cattedrale vi è anche il castello, che il lunedì e martedì è chiuso, ma il 25 aprile sarà fruibile dalle 8:30 alle 13:30, con ultimo Ingresso alle 13. Sempre nello stesso fazzoletto di centro storico sono da segnalare le mostre permanenti e temporanee presso Palazzo delle arti Beltrani e Polo museale.
A Barletta Palazzo della Marra farà orario continuato dalle 10 alle 20, con chiusura della biglietteria alle 19:15, proponendo al primo piano l’esposizione di mostre temporanee ed al secondo quella permanente della pinacoteca Giuseppe De Nittis, che tanto lo rende celebre. Il biglietto intero di 4 euro ed il ridotto 2, ma c’è anche un biglietto cumulativo per pinacoteca, castello e cantina della disfida, dal costo esattamente doppio sia per l’intero, sia per il ridotto.
Ad Andria Castel del Monte è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18:45, con ultimo Ingresso alle 18. Si entra per fasce orarie, tutte distanziate di un’ora l’una dall’altra, dalle 9 fino alle 17. Il tempo a disposizione della visita è 45 minuti, l’ingresso costa 7 euro ed il ridotto 2. Dal 7 al 17 maggio il biglietto di ingresso scenderà eccezionalmente a 2 euro, poiché le attività di allestimento della presentazione della nuova collezione Gucci, da parte di Alessandro Michele, non renderanno fruibili alcuni locali del sito. L’evento si terrà il 16 maggio.
Nella Bat si segnalano anche Antiquarium e parco archeologico di Canne della Battaglia, aperto dalle 9 alle 17:30, ed il Museo archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, fruibile dalle 9 alle 14 con ultimo Ingresso alle 13:15.
Il rilancio di Taranto tra MarTa e MuDi (di Valentina Castellaneta)
Taranto sta vivendo una nuova primavera e il turismo è uno dei punti forti di questa rinascita.
I luoghi che attirano viaggiatori da tutto il mondo sono tanti, primo fra tutti il Museo Archeologico MarTA. In questo periodo è pieno di eventi culturali, con le Matinée domenicali in collaborazione con l’ICO Magna Grecia e la mostra di Federico Gori. Ma fate attenzione se volete prenotare: «si accede al museo unicamente tramite prenotazione obbligatoria e acquisto on line del biglietto dal Lunedì al Sabato. Nelle giornate di domenica e nei giorni festivi sarà anche possibile acquistare il biglietto di ingresso presso il desk di accoglienza del Museo, con Bancomat o Carta di credito, non potrà essere acquistato in contanti». Si può visitare il MarTA ogni giorno dalle 8:30 alle 19:30. L’ultimo ingresso prenotabile è alle ore 17:30. Mentre la domenica dalle ore 9:00 alle ore 13:00, l’ultimo ingresso alle ore 12:30 e poi, nel pomeriggio dalle ore 15:30 alle ore 19:30. Ultimo ingresso alle ore 19:00.
Il Castello Aragonese è visitabile gratuitamente tutti i giorni compresi i festivi con 13 turni che partono ogni ora dalle 9:00 fino alle 22:00. Se siete interessati a scoprire una Taranto inedita, vista attraverso le sue mura, vi conviene prenotare, inviando una mail all’indirizzo infocastelloaragonese@libero.it, oppure telefonando al numero 0997753438. Le visite guidate dai marinai non mancano di aneddoti interessanti e pittoreschi, ma non sono in tutte le lingue.
Il MuDi, Museo Diocesano, è una perla nascosta nella Città Vecchia. Inaugurato nel 2011, raccoglie tutta la storia dell’arte sacra di Taranto e consente di dare la visione globale della storia della città, dal VII sec. d.C. fino ai giorni nostri, ma è aperto solo il giovedì, il sabato e la domenica dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:30 fino alle 19:30. Nonostante questo si effettuano aperture su prenotazione tutti i giorni per gruppi di minimo dieci persone.
La Cattedrale di San Cataldo è la più antica di Puglia, non lasciatevi ingannare dalla facciata settecentesca. Il Cappellone di San Cataldo è un gioiello del Barocco, unico nel suo genere. È sempre aperta e si può visitare gratuitamente tutti i giorni dalle 8:30 alle 12:45 e dalle 16:30 alle 19:30, ma bisogna fare attenzione, l’orario è molto flessibile per la presenza di funzioni e per le celebrazioni frequenti dei matrimoni. È possibile noleggiare delle audioguide, ma la distribuzione è prevista solo negli orari indicati. Inoltre è anche possibile prenotare delle visite guidate.
I beni ecclesiastici «vincono» a Brindisi (di Angelo Sconosciuto)
Cattedrali più accoglienti dei castelli? Nel Brindisino, sede di tre antiche diocesi (Brindisi, Oria ed Ostuni) e luogo in cui altrettanto antichi sovrani e imperatori fecero costruire maestosi manieri sembra che i beni culturali ecclesiastici siano più fruibili di quelli «civili», ma non è colpa del «Puer Apuliae» se proprio i castelli federiciani sono poco visitabili. Anzi, sembra che lo spirito dello «Stupor mundi» soffi perché la questione si vada risolvendo. È di questi giorni, infatti – parliamo del castello federiciano di Brindisi, il “Forte a terra” sede del Comando Marina – un accordo che ha portato alla riapertura alle visite del monumento per le festività pasquali e grazie all’accordo triennale tra il Comune di Brindisi e la Marina Militare, siglato nel mese di febbraio da Pasqua in avanti si è stabilito che le visite si svolgeranno tutti i sabati e due domeniche al mese e saranno previsti due turni al giorno della durata di 90 minuti ciascuno (dalle 10 alle 11:30 e dalle 11:30 alle 13), con i gruppi che avranno un massimo di 40 partecipanti e dovranno prenotare obbligatoriamente la visita entro due giorni prima la visita selezionata. Ben diversa la situazione a Oria, dove il famoso castello svevo, di proprietà privata, al momento non è visitabili pendendo ancora una trattativa con gli Enti per stabilirne la fruibilità.
Quanto a castelli visitabili, a Brindisi il Forte a mare o castello alfonsino è da tempo meta di visite turistiche. Anche nelle giornate festive di domani e domenica 1° maggio «i Castelli di Forte a Mare a Brindisi e Dentice di Frasso di Carovigno, gestite dalla Aps Le Colonne, saranno aperti al pubblico con turni di visita straordinari - spiega una nota -. Il suggestivo Castello Alfonsino sull’isola di Sant’Andrea, visitabile su prenotazione obbligatoria, rispetterà i seguenti turni: ore 10-11-12-16,30-17,30 e 18,30. I visitatori che vorranno godere della bellezza del Castello Dentice di Frasso di Carovigno potranno, invece, farlo dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 16,30 alle 19,30 e prenotare una visita guidata al numero 3791092451 o inviando una mail a castellodicarovigno@gmail.com». A Mesagne il castello normanno svevo, che ospita tra l’altro il museo archeologico «Granafei» è da sempre aperto al pubblico e lo sarà a maggior ragione oggi e domani perché nella cittadina messapica è in pieno svolgimento il festival «Culturare» con iniziative nel centro storico dalle 10 del mattino alle 24.
Quanto alle Cattedrali di Brindisi ed Oria ed alla Concattedrale sono aperte e visitabili rispettando gli orari delle celebrazioni liturgiche. Regolarmente aperti anche il museo nazionale di Egnazia (8:30-19:30) e quello di Oria (9:30- 12:30 e 16- 21).
Monumenti e chiese: Lecce è avanti (di Emanuela Tommasi)
Chiese, musei e monumenti aperti, in città, per queste festività di primavera. Il Duomo, il Chiostro del Seminario, il Museo Diocesano di arte sacra, la Cappella di San Gregorio, la Basilica di Santa Croce, la Chiesa di Santa Chiara e quella di San Matteo sono visitabili tutti i giorni, sia feriali sia festivi, dalle 9 alle 21, fino ad ottobre prossimo. Non è consentito l'accesso per le visite soltanto durante le funzioni religiose. I biglietti possono essere acquistati all'ingresso di ciascun monumento, ma si trovano anche nelle edicole di piazza Sant'Oronzo e di piazza Mazzini ed all'info point allestito in prossimità di Porta San Biagio. Può essere comodo anche utilizzare la biglietteria on line sul sito www.chieselecce.it
Aperto tutti i giorni anche il castello di Carlo V. Il sabato, la domenica e i giorni festivi si può visitare dalle 9.30 alle 21 (ma l'ultimo ingresso è alle 20).
Si possono visitare anche il giardino di Palazzo Giaconia, alle mura urbiche (dalle 10 alle 19, ingresso libero); il chiostro, il giardino e la chiesa di Santa Maria di Ognibene agli Agostiniani (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, ingresso libero); Palazzo Turrisi (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, ingresso libero).
Il Must (Museo storico della città) è sempre aperto tranne il lunedì, dunque il 25 aprile rimarrà chiuso per turno.
Straordinariamente, il 25 aprile si potrà visitare l'anfiteatro romano, in piazza Sant'Oronzo, dalle 10 alle 13 (ultimo ingresso alle 12.30, ingresso gratuito, con prenotazione).
Invece, resta chiuso, al momento, il parco archeologico di Rudiae. Dopo la scadenza del contratto con la società che ha gestito il sito nei mesi scorsi, il Comune sta valutando una bozza di accordo inviata dalla Soprintendenza, nei giorni scorsi, per cercare di rendere fruibile l'area al pubblico per la prossima estate.
Le briglie che soffocano il Parco della Grancia (di Massimo Brancati)
Monumenti, parchi, chiese e castelli. La Basilicata ha un patrimonio da fare invidia, ma spesso non viene valorizzato, finendo per incrementare il già nutrito elenco di «occasioni perdute» sul fronte turistico. La punta dell'iceberg è costituito dal Parco della Grancia, a Brindisi di Montagna (Potenza), chiuso ormai da due anni e imbrigliato in un progetto di rilancio che stenta a decollare.
Teatro dello spettacolo «La storia bandita», plasmato sulle gesta dei briganti con la supervisione di Carlo Rambaldi, la Grancia oggi è una distesa desolata dove riecheggia il ricordo di spettatori (circa 25mila all'anno) su un'area di circa 12 ettari tra anfiteatro, parcheggi e zona falconeria. È stato da qualche giorno annunciato l'imminente avvio dei lavori di ristrutturazione della zona, ma si tratta di una semplice messa in sicurezza che non sarà in grado di rendere completamente fruibile il parco. Quanto alla rappresentazione teatrale con cui, all'epoca, fu sdoganato il termine di «macro-attrattore» lucano, la speranza di riproporlo a breve termine è ridotta al lumicino. Così come non c’è ottimismo sulla riapertura estiva di uno dei castelli più belli della Basilicata, quello di Lagopesole, circondato da ponteggi e prigioniero di lavori di ristrutturazione che procedono a rilento.
Ma i problemi non finirebbero con la conclusione dell'opera: resterebbe da definire, infatti, il «nodo» della gestione-spezzatino. Basta pensare che per visitare le tre sezioni del monumento - quando l'antica dimora di Federico II era fruibile - occorreva munirsi di tre distinti biglietti rilasciati da altrettanti soggetti. Imbrigliato in lavori infiniti di ristrutturazione anche il castello Tramontano di Matera, chiuso ormai da anni. Persa la speranza di poterlo riaprire nel 2019, anno della capitale europea della cultura, il maniero vede lampi di luce soltanto grazie ai volontari del Fai (Fondo Ambiente Italiano) che ne consentono una seppur limitata riapertura solo nei giorni dei «Luoghi del cuore».
I lavori in corso, invece, non impediscono ai visitatori di accedere al castello di Melfi (Potenza), tutti i giorni, anche domani in occasione della festa del 25 aprile. Dalle 9 alle 20 si può ammirare la parte interna ad eccezione della sala del trono, riservata a mostre e manifestazioni.
Non è necessaria la prenotazione, ma per visite guidate gli interessati possono telefonare allo 0972.238726. Prezzo dei biglietti: 2,50 euro intero, 1,25 ridotto (dai 18 ai 25 anni), gratuito per chi ha meno di 18 anni e più di 65.