L'intervista
Discoteche, l'appello di Casanova: «Riapriamole subito, impazzano i party illegali»
L'esponente della Lega: «Al ministero della Salute qualcuno non ama i giovani»
BARI - Massimo Casanova, eurodeputato leghista e patron del celebre «Papeete Beach», i contagi tornano a salire e i giovani sembrano la fascia più colpita. È davvero possibile riaprire le discoteche in sicurezza? In Catalogna stanno facendo già marcia indietro....
«Preferisco un divertimento sano e controllato al caos. Si moltiplicano i rave party e le feste danzanti illegali. Non è che chiudendo si riduce il rischio, al contrario, ci ritroveremo con focolai disseminati per il Paese e imprese, che possono invece garantire il rispetto dei protocolli, penalizzate. I gestori hanno tutto l’interesse a coniugare aperture e sicurezza. Su questo la Lega insiste, perché i giovani sono allo stato attuale la fascia più colpita e perché sono tanti i posti di lavoro in gioco»
L’idea sul tavolo è quella di servirsi di un Green pass «modificato», che preveda la doppia dose di vaccino invece che la singola, e tamponi fatti a tappeto in modo rigoroso. Con piste da ballo solo all’aperto. È questa la formula giusta?
«Nelle more di ragionarci ancora, la stagione è perduta. Siamo già a metà luglio. Resta un mese scarso. La formula giusta avrebbero dovuto dircela gli esperti, da tempo. Ad oltre un anno dalla pandemia, le strategie avrebbero già dovuto essere esecutive, invece siamo ancora alla teoria. Ripeto, la categoria è pronta a qualsivoglia protocollo, l’importante è non dimenticarsi che esiste un intero settore piegato economicamente a causa di incertezze, ritardi, disinteresse. Altri Paesi europei hanno aperto da settimane».
I gestori denunciano un vero e proprio accanimento contro il settore soprattutto dall'ala «sinistra» del governo, Roberto Speranza in testa. Concorda? C’è un astio ideologico nei vostri confronti?
«Che a sinistra esista un’ostilità ideologica nei confronti dell’impresa è acclarato dalla storia e dalla gestione del precedente governo di questa pandemia, che ha vessato i piccoli e medi imprenditori. Ovunque i locali per i giovani sono aperti: evidentemente in Italia, al ministero della Salute, c’è qualcuno che non ama i giovani. Non c’è alcun motivo, economico, scientifico, medico, per continuare a punire questa fascia d’età».
Il diffondersi dei party illegali pone un problema più generale. Le discoteche hanno un ruolo «sociale»?
«L’intrattenimento, per i giovani soprattutto, è il mio lavoro da sempre e posso garantirle che è una cosa seria, fatta con protocolli seri, che uniscono al sano divertimento il rispetto di precise norme, sociali, di convivenza, di salute. Chiuderli significa promuovere l’anarchia. La giovinezza non la puoi fermare, puoi controllarla e aiutarla a viversi in modo sano e responsabile attraverso professionisti del settore, che hanno a cuore il divertimento ma anche la sicurezza dei ragazzi».
C’è poi tutto il versante economico della questione che tocca anche il Sud, terra di turismo: in che condizioni versa oggi il comparto e, soprattutto, è stato fornito il necessario sostegno?
«Il Conte 2 è stato un disastro, e non solo per l’impresa. Quando vivi nel tuo Palazzo, totalmente scollato e sconnesso dal Paese reale, pensando che la panacea sia il reddito di cittadinanza - che per la cronaca sta completamente sguarnendo interi settori di lavoratori stagionali - , vuol dire che non hai assolutamente contezza del Paese che governi né di quell’ossatura nevralgica del tessuto economico del nostro Paese composta da migliaia imprenditori, medi e piccoli. La Lega entra nel Governo proprio per andare incontro a questo mondo, riparando alle mancanze fin qui perpetrate. Abbiamo preteso ed ottenuto il Ministero del Turismo per questo: ritengo che Massimo Garavaglia stia facendo tutto il possibile. Ha girato numerosi territori e constatato personalmente le problematiche. Stiamo lavorando bene. O meglio, stiamo facendo il massimo possibile e consentito in un Governo allargato a PD e M5S.
Infine, sulla scia del dibattito legato al ddl Zan sono diventati di moda i queer party. Ospiterebbe una serata «arcobaleno» al Papeete o la politica viene prima di tutto?
«La Lega propugna la libertà dell’individuo, di ogni individuo. Libertà di essere, di amare, di porsi, di vivere. Diverso è il fondamentalismo ideologico a cui vuole condurci il DDL Zan. I fondamentalismi non sono mai una cosa positiva e auspicabile. Ogni allusione è assolutamente voluta».