Brindisi - È stata fissata per il prossimo 10 novembre l'udienza preliminare nell'ambito dell'inchiesta che ruota attorno alla figura del giudice della sezione fallimentare di Brindisi Gianmarco Galiano, arrestato per corruzione il 28 gennaio scorso e tornato di recente in libertà.
Il procuratore capo di Potenza Francesco Curcio ed il sostituto Sarah Masecchia hanno chiesto il processo, una richiesta sulla quale dovrà pronunciarsi il gup. Nell'avviso di conclusione delle indagini comparivano i nomi di 20 persone, ritenute a vario titolo responsabili dei reati di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, riciclaggio e autoriciclaggio.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, Galiano avrebbe trattenuto una parte delle somme dei risarcimenti concessi dalle assicurazioni in alcune cause civili. Sono due i filoni principali dell’inchiesta. Uno fa riferimento al periodo in cui il giudice svolgeva le sue funzioni nella sezione distaccata di Francavilla Fontana. L'episodio più grave riguarda la richiesta di 150mila euro che Galiano avrebbe rivolto ai genitori di un bambino nato disabile a causa di traumi irreversibili durante il parto. Il magistrato sarebbe arrivato al punto di minacciare la coppia, dicendo che se non l’avessero pagato marito e moglie avrebbero perso la custodia del figlio. E aggiungendo, come se ciò non bastasse per vincere le loro resistenze, di conoscere «i buoni e i cattivi».
Episodio analogo quello che riguarda i 367mila euro ottenuti dalla madre di una ragazza di 23 anni morta in seguito ad un incidente stradale avvenuto nell’ottobre del 2007. Una vicenda «emblematica della spregiudicata disinvoltura con cui Galiano era solito speculare sulla tragedie umane e sfruttare indebitamente la sua carica di giudice». Il magistrato avrebbe promesso al padre della ragazza che avrebbe fatto di tutto per velocizzare il processo contro la compagnia di assicurazioni, garantendo un risarcimento di almeno 700mila euro: in cambio, a titolo di ricompensa, lui e la moglie avrebbero trattenuto le ulteriori somme loro riconosciute all'esito del dibattimento. Il secondo filone, invece, riguarda la barca a vela Kemit, utilizzata per i viaggi e per le regate Brindisi - Corfù, secondo la Procura un vero e proprio strumento per accumulare ricchezze. Così Galiano avrebbe messo in piedi un giro di sponsorizzazioni fittizie da Soavegel in cambio di varie tutele giudiziarie.
Il magistrato ora si trova sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. Liberi anche coloro che erano stati arrestati insieme a lui: la ex moglie, avvocato Federica Spina, il consulente e braccio destro, il commercialista Oreste Pepe Milizia, l'ingegnere Annalisa Formoso ( già moglie di Milizia scarcerata dopo l'interrogatorio di garanzia) e l'avvocato Francesco Bianco.