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Bari, pazienti salvati col polmone artificiale

 
Redazione online

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Ce l'hanno fatta tre su quattro. Miglioramenti anche grazie all'ingresso dei parenti nel reparto, per stare vicino ai loro cari

Mercoledì 23 Giugno 2021, 11:02

Bari- Sono 31 i pazienti Covid che sono stati trattati con il «polmone artificiale» (Ecmo) dal Policlinico di Bari e il tasso di mortalità registrato attraverso il trattamento di ossigenazione extracorporea è stato del 37,5%, con significative differenze tra la prima e la seconda fase dell'emergenza.

A partire da gennaio 2021, infatti, sono stati 15 i pazienti che sono stati sottoposti alla terapia salvavita destinata ai casi più gravi e a pazienti sotto i 60 anni. L’utilizzo del polmone artificiale nel corso degli ultimi sei mesi ha consentito di salvare tre pazienti su quattro: nel 2021 sono stati 4 i decessi con un tasso di mortalità che è sceso al 26,7%. La durata massima del trattamento è stata di 71 giorni per un paziente di 28 anni; la durata minima è stata di 6 giorni per una degente di 40 anni. L’età media dei pazienti ricoverati in Rianimazione Covid che hanno avuto accesso all’Ecmo è di 52 anni.


«Le percentuali di sopravvivenza per i pazienti sottoposti a trattamento Ecmo sono molto incoraggianti - commenta il responsabile del Centro Ecmo e direttore dell’unità operativa di Rianimazione 2 del Policlinico di Bari, professor Salvatore Grasso - il miglioramento registrato nel 2021 è probabilmente legato alla migliore organizzazione e all'esperienza acquisita nella prima ondata quando abbiamo imparato, tra le tante cose, anche a non abbandonare mai la speranza. Abbiamo registrato progressi, inoltre, proprio negli ultimi mesi quando è stato consentito ai parenti di entrare in reparto e stare accanto ai propri cari: abbiamo notato che la vicinanza ha avuto effetti positivi in questi pazienti». 

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