Il caso

Bari, in Rianimazione dopo J&J: la situazione peggiora per il 54enne

G. Flavio Campanella

I medici: bisogna capire se c’entra il vaccino

Bari - Si è vaccinato mercoledì 26 maggio all’hub di Alberobello, dove gli hanno somministrato il monodose Johnson & Johnson. Adesso Alessandro Cocco, 54 anni, di Roma, dove ha sede la casa editrice NeP edizioni di cui è socio fondatore ed editore, ma residente a Rutigliano, è ricoverato in gravi condizioni (la prognosi è riservata) nel reparto di Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Bari diretto dal professor Salvatore Grasso. Le condizioni del paziente, secondo le informazioni fornite dall’azienda ospedaliero universitaria, sono molto gravi a causa di una trombosi cerebrale. Cocco è giunto al Pronto soccorso venerdì scorso in condizioni critiche, peggiorate nel corso delle ore, tanto da dover essere trasferito in Terapia intensiva. Il giorno prima si era recato, a causa di alcuni sintomi, al Miulli di Acquaviva: gli esami cui si era sottoposto avevano evidenziato una trombosi venosa periferica e valori alterati delle piastrine nel sangue. Proprio la combinazione caratterizzata da trombi e livelli bassi di piastrine è stata segnalata negli altri casi analoghi emersi dopo la iniezione di vaccini a vettore virale, principalmente di AstraZeneca. Sabato scorso la Regione Puglia, alla luce delle nuove raccomandazioni del Cts, ha deciso in via precauzionale di sospendere la somministrazione alla popolazione under 60 anche del vaccino Johnson&Johnson.

Cocco avrebbe dovuto sposarsi in seconde nozze venerdì con la rutiglianese Milena Palumbo, 35 anni, direttore editoriale della NeP (in catalogo libri di poesia, narrativa, opere scientifiche, testi didattici, scritti di saggistica, biografie e testi storici).  Ha avuto i primi sintomi undici giorni dopo l’iniezione del vaccino Johnson & Johnson. Ha deciso di andare al Miulli giovedì, poi è ritornato a casa. Ma venerdì la situazione è peggiorata, quindi in serata si è rivolto al Pronto soccorso del Policlinico. 

«Il paziente è giunto con una situazione trombotica - afferma il professor Grasso - poi degenerata in un danno importante a livello cerebrale. Non risultano patologie pregresse, anche se purtroppo spesso i deficit della coagulazione non si manifestano clinicamente, ma magari si evidenziano solo quando c’è un fattore di rischio. A volte se ne viene a conoscenza solo quando ci si i sottopone a interventi chirurgici e comunque dopo l’esecuzione di esami specifici». Il Policlinico ha segnalato all’Agenzia del farmaco il «sospetto evento avverso di tipo ischemico, verificatosi in periodo successivo a vaccinazione».

L'AGGIORNAMENTO - Sono «molto critiche» le condizioni del 54enne ricoverato in terapia intensiva al Policlinico di Bari dopo un’ischemia che si sarebbe verificata in «un periodo successivo alla vaccinazione» anti Covid con J&J. Lo apprende l'ANSA da fonti sanitarie. Il Policlinico di Bari ha segnalato "il sospetto caso avverso all’Aifa». L’uomo, residente nel Barese ma romano di origine, era stato vaccinato il 26 maggio con J&J, nei giorni successivi ha avuto un malore e, in un altro ospedale barese, gli hanno prescritto una terapia farmacologica "per trombosi venosa periferica». Le condizioni sono però peggiorate e il 12 giugno il 54enne è stato portato al pronto soccorso del Policlinico e ricoverato in rianimazione.

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