Il caso

Ex Ilva, Fitto: «Garantismo sempre e verso tutti»  

Redazione online

Il commento dell'eurodeputato dopo la condanna di Nichi Vendola

Bruxelles - «Garantismo sempre e verso tutti, senza distinzione alcuna, quale principio di civiltà irrinunciabile. Vale anche nel caso molto delicato e complesso, per molteplici e ben note ragioni, della sentenza di primo grado nel procedimento Ambiente svenduto. Una sequela di condanne durissime che colpiscono i vertici di un’azienda tra le più rilevanti del Paese». Così in un post su Facebook l’on. Raffaele Fitto.

«Vicenda ancor più grave, quando il giudizio condanna, come nel caso di Nichi Vendola, un vertice istituzionale che ha rappresentato i cittadini di una regione, nessuno escluso, che ne restano moralmente segnati - prosegue Fitto - . Auguro a Vendola di poter dimostrare, nei successivi gradi di giudizio, la sua totale estraneità a quanto gli viene contestato. Non solo per la sua personale onorabilità ma soprattutto per quella dell’istituzione che ha rappresentato». Fitto poi aggiunge che «da parte mia, nessun attacco, nessun insulto, nessuna esultanza: sentimenti che, invece, ho spesso ritrovato sul volto e nelle parole dei miei avversari in analoghe circostanze. Abbiamo vissuto tempi nei quali persino "l'auspicio" per così dire, di un avviso di garanzia o la "profezia" di un tintinnar di manette serviva a innescare la barbarie del linciaggio mediatico, della calunnia e dell’utilizzo politico delle vicende giudiziarie». L'eurodeputato li definisce «tempi torbidi e oscuri dei quali ho fatto anche io aspra e dolorosa esperienza per lunghi anni e che non auguro a nessuno, compreso Vendola che, di quei tempi, fu protagonista».

Secondo Fitto «la giustizia, ovviamente, resta tale quando condanna e quando assolve. La fiducia in essa non è un rituale a secondo degli interessi e della posizione personale ma un dovere istituzionale. Mi auguro, infine, - conclude - che questa circostanza non venga sprecata sull'onda dell’emotività che induce, in taluni casi, a dissolvere anni di mal riposto "giustizialismo" in un impulso di rabbia, ma sia invece un’utile occasione per riflettere sui propri comportamenti del passato e soprattutto per evitare che si ripetano nel futuro». 

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