il retroscena

Bari, gli strali dell’ex ministro Lezzi contro il governatore Emiliano

Michele De Feudis

Intanto lavora e organizza la sua nuova sigla

Bari - «Il patto dell’ostrica. Ha già un bel titolo questo bel ritratto di Emiliano a pranzo con la Lega foggiana all'indomani dell'arresto per tentata corruzione e concussione del sindaco leghista di Foggia, della moglie e di alcuni amministratori locali.

Per carità, nessun illecito ma tantissima inopportunità politica da parte del presidente Emiliano che dai più è stato votato per “fare da argine alla destra più becera”.  Non aggiungo altro, sarebbe inutile. A voi le considerazioni»: questo è il testo di un post sociale dell’ex ministro del Sud Barbara Lezzi, impegnata negli ultimi giorni a costituire un nuovo movimento anti-sistema insieme a Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia e alla collega parlamentare pugliese Rosa Menga.

I toni sono quelli identitari del primo Movimento Cinquestelle, con un forte timbro giustizialista che in questo caso motiva la censura politica: la Lezzi parla di «inopportunità», determinata a consolidare un elettorato ex grillino che rivendica l’autonomia da presunte manovre di Palazzo.

In Puglia, però, il percorso movimentista della Lezzi e di Morra è ai primi passi e la collega Menga ha escluso che possano scendere in campo nelle amministrative di ottobre, non possedendo il radicamento indispensabile per certi passaggi elettorali.

Il quadro, però, potrebbe cambiare se la permanenza di Antonella Laricchia nel M5S dovesse diventare più problematica: l’ex candidato governatore, infatti, è all’opposizione della giunta Emiliano e in rotta con i colleghi governisti del gruppo grillino in Via Gentile.

Se dovesse decidere di andar via, potrebbe avrebbe tutti gli strumenti e il relativo seguito nei territori per organizzare anche liste comunali. Ma questo esito, nella complessa vicenda grillina, tra carte bollate e nuovo statuto, allo stato è assolutamente imprevedibile. 

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